Roma, contro il Sassuolo scatta l'ora di Pedro

Roma, contro il Sassuolo scatta l'ora di Pedro
di Stefano Carina
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Mercoledì 31 Marzo 2021, 07:30

Minuto 41 di Roma-Sassuolo del 6 dicembre scorso: due cartellini gialli (il primo eccessivo) rimediati in mezz’ora (11’ e 41’) costano l’espulsione a Pedro. Uno stop che doveva essere soltanto di una giornata e che invece si è protratto sino ad oggi. Sono trascorsi ormai 115 giorni nei quali il campione ammirato nei primi due mesi di campionato (tre gol e tre assist nelle prime sette di campionato, sempre titolare nelle prime dieci) è scomparso. Un paio di problemi muscolari al bicipite femorale, la difficoltà nel recuperare la condizione perduta e qualche dissidio tattico con Fonseca (ne sono conferma il colloquio fitto prima del match con la Fiorentina e la plateale richiesta di spiegazioni dopo la sostituzione con il Napoli) hanno fatto il resto. Numeri alla mano, un solo gol (tra l’altro ininfluente, il 3-0 in pieno recupero all’Udinese) nelle ultime 13 apparizioni. Poco, troppo poco per un attaccante come lo spagnolo.
LA RIVINCITA
La Roma ha bisogno di recuperarlo, soprattutto in vista del doppio confronto con l’Ajax dove l’esperienza dell’ex Chelsea potrebbe fare la differenza. Senza Mkhitaryan in Olanda e con le speranze di avere l’armeno al ritorno appese ad un filo, ritrovare il Pedro d’inizio stagione diventa fondamentale. Ultimamente i mesi di aprile e maggio non gli hanno sorriso in campionato. Per ritrovare dei gol segnati in Premier in questo intervallo di tempo, bisogna risalire addirittura alla stagione 2016-17 (all’Everton e al Sunderland). Discorso diverso in Europa. In questo caso la ricerca si ferma a due anni fa: Pedro segna quattro reti in Europa League, due contro lo Slavia Praga (4-3) nel ritorno dei quarti di finale, una contro l’Eintracht Francoforte nella semifinale (1-1), propedeutica poi al successo della squadra allenata all’epoca da Sarri in finale contro l’Arsenal (4-1), dove lo spagnolo lascia il suo personale sigillo con la rete del provvisorio 2-0. Quattro gol decisivi nel momento-clou della stagione. È quello che Fonseca si aspetta da lui. Lo spagnolo deve tornare il trascinatore tecnico del gruppo. Quale sia il problema (fisico e/o mentale) va superato.
FUTURO DA SCRIVERE
Lo scetticismo che aleggia ultimamente nei suoi confronti, mal si accompagna con la classe del campione.

Mister 25 trofei vuole aggiornare lo score per poi mettersi alla finestra e capire cosa accadrà a Trigoria. Pedro nella Capitale si trova bene: ha preso casa a Casal Palocco vicino a molti suoi compagni di squadra ed è perfettamente integrato. Ha un contratto che scade nel 2023 ma guarda con interesse a cosa accadrà sulla panchina giallorossa. Perché qualora in estate arrivasse Sarri, sarebbe pronto a vivere una seconda giovinezza. La stima reciproca tra i due ha pochi eguali. Il tecnico toscano lo voleva due anni fa alla Juventus e quando lo ha allenato al Chelsea lo ha sempre fatto giocare: 52 presenze in una sola stagione, coppe comprese, e 13 gol. L’endorsement ricevuto in cambio dal calciatore non lascia spazio a dubbi: «Sarri? È molto simile a Guardiola, le loro idee offensive sono le stesse». Discorsi comunque futuribili. Il presente oggi si chiama Sassuolo e Ajax. Un girone dopo, Pedro deve ricominciare a fare Pedro. 

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