Novanta minuti, come una partita. E rigorosamente con la palla al piede. Il metodo-Mou è pronto a sbarcare a Trigoria. La rivoluzione extra-campo (tra mercato e società) presto andrà ad intaccare anche le metodologie di lavoro quotidiane della squadra. Ognuno ha le proprie e quelle dello Special One si basano su 3 concetti fondamentali: concentrazione, varietà e attenzione ai dettagli. Per intenderci: sono oltre 200 gli esercizi studiati per la prima fase del ritiro, così che ogni allenamento non sia mai uguale a quello precedente. La chiarezza per il portoghese non deve mai mancare: a tal proposito il primo giorno verrà consegnato ad ogni singolo elemento della rosa una sorta di vademecum del suo modo di lavorare, al fine di evitare spiacevoli incomprensioni. Chissà se il tecnico ha già accennato qualcosa a Zaniolo. Di certo lo ha chiamato, chiedendo informazioni sul piano di recupero e spronandolo a farsi trovare pronto per il ritiro. Un modo per tornare a farlo sentire importante, dopo uno stop così lungo. Lo Special One ha sempre lavorato sulla testa dei suoi calciatori. E così farà anche alla Roma.
CAMBIO DI FILOSOFIA
Una delle prime richieste a Pinto è stata quella di sfoltire la rosa. Se i nuovi innesti, paradossalmente, possono anche attendere, il portoghese vorrebbe evitare di allenare elementi che non faranno parte del progetto tecnico. La strada, altrimenti, è segnata: l'overbooking con lui non è contemplato. Chi sarà di troppo, lavorerà a parte, in un gruppo differente. Durante le sedute, Mourinho delega poco. È sempre presente nell’allenamento, che prepara spesso presentandosi un'ora e mezzo prima al centro sportivo. Una vicinanza fisica (e vocale) che si tramuta in un'attenzione ai particolari e meticolosità senza eguali.