SFIDA A MONCHI
Lorenzo contro il Siviglia di Monchi vuole esserci, l’incidente capitato nello scontro con Milenkovic nel match con la Fiorentina non gli ha tolto l’entusiasmo, anzi lo ha caricato ancora di più nonostante i giorni neri trascorsi nel post-intervento: il dolore, le notti insonni e la paura di non riuscire a dare una mano alla sua squadra in Europa League. Dall’altra parte c’è Fonseca che ha l’ingrato compito di doverne giudicare la resa anche se, come dimostrato nelle settimane scorse, non ha nessuna intenzione di privarsene: nelle partite post lockdown, infatti, Lorenzo è sempre partito titolare ad eccezione di Sampdoria, Udinese (squalifica) e quelle dopo l’infortunio (Torino e Juventus). Il ragionamento dell’allenatore si basa anche sul recupero che ha avuto Edin dalla frattura allo zigomo, molto più grave rispetto a quello di Pellegrini: il bosniaco ce l’ha fatta in appena 13 giorni dall’operazione, nel caso di Lorenzo i giorni tra l’intervento e la partita sarebbero 10. A giocare a sfavore è solo il tempo: gli allenamenti in programma prima del match, infatti, sono solo tre e uno di questi è quello di rifinitura che si svolgerà a Duisburg (la partenza per la Germania è in programma domani con un volo per Dusseldorf).
FATTORE TEMPO
Dunque, Fonseca avrà pochissimo tempo per valutare la reale tenuta di Pellegrini, parlare con il calciatore e farsi un’idea sulla resa in campo in uno scontro a gara secca in cui non sono ammessi errori e che può aprire le porte ai quarti di finale. Il portoghese alla vigilia dell’ultima di campionato contro la Juventus si è sbilanciato dicendosi fiducioso della sua presenza, di certo ancora non sapeva come avrebbe risposto in allenamento, ma evidentemente qualche segnale positivo gli era arrivato. Se Lorenzo non dovesse farcela, accanto a Mkhitaryan e dietro Dzeko giocherà Carles Perez. Difficile l’impiego a centrocampo anche se con la squalifica di Veretout, Fonseca ha parzialmente aperto a questa possibilità. Quasi nessuna chance per Zaniolo (la sua alternativa naturale) perché non è al 100%: la prova è stata la partita contro i bianconeri in cui ha dimostrato di non avere i 90 minuti nelle gambe chiedendo il cambio all’11’ del secondo tempo.
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