Garcia non ha mai pensato di optare per la difesa a 3. E difficilmente cambierà idea proprio nel derby. Allegri ha invece a rinunciato ai 4 uomini dietro senza impaurirsi del tridente di Pioli con Candreva, Klose e Felipe Anderson. Ma ad incidere è stato più l'atteggiamento che il tecnico bianconero ha chiesto ai suoi giocatori nella finale, tra l'altro simile a quello scelto da Conte nel primo scontro diretto contro la Roma allenata dal francese, il 5 gennaio del 2014 allo Stadium. E cioè: l'iniziativa all'avversario, restando in attesa e abbassando il baricentro con quasi tutti gli interpreti sotto palla. Come il tridente giallorosso si fermò davanti al muro Juve nel campionato scorso, la stessa cosa è accaduta a quello della Lazio. Sarebbe imperdonabile offrire le ripartenze a Candreva e Felipe Anderson, in teoria anche a Lulic e Parolo che sanno buttarsi negli spazi. Anche perché il possesso palla, se fatto sotto ritmo come spesso è accaduto ultimamente alla Roma, diventa controproducente e rende vulnerabile il sistema di gioco. Sia il 4-3-3 che il 4-3-1-2.
Dalle caratteristiche degli attaccanti messi in campo si capirà molto o forse tutto della strategia del francese. Se davanti partiranno almeno uno tra Ibarbo e Florenzi è facile che Garcia forzi il 4-4-2 per coprire meglio il campo quando sarà la Lazio ad avere l'iniziativa addirittura potrebbero essere utilizzati entrambi ai lati di Totti. Se Florenzi farà il terzino, come è successo fino alla gara con l'Udinese (assente per squalifica), a quel punto con il capitano potrebbero partire Ibarbo e Iturbe. Il primo, più del secondo, è disponibile a rientrare sulla linea dei centrocampisti, con Nainggolan pronto ad allargarsi sull'altra fascia. Oppure, sempre in fase difensiva, la Roma potrebbe passare al 4-5-1. Con Totti da fionda per i due contropiedisti.
Non sarebbe, però, una novità. In 4 delle ultime 5 vittorie (esclusa quella contro l'Udinese), Garcia è intervenuto in corsa sul sistema di gioco proprio per mettere il risultato in cassaforte. A Cesena inserì Yanga Mbiwa per Ljajic (secondo cambio): 4-4-2 con Florenzi a centrocampo; contro il Napoli usò sempre il centrale da terzino destro (seconda sostituzione) al posto di Holebas e con Torosidis a sinistra per bloccare al difesa; contro il Sassuolo entrò (per primo) sempre Mapou, fuori Doumbia, per il 4-1-4-1, ancora avanzando Florenzi. Proprio come contro il Genoa: Yanga Mbiwa (secondo intervento) per Pjanic e l'azzurro a centrocampo. In più Holebas per Ibarbo nel finale. Chiusura di gara, dunque, con 5 marcatori: in campo c'erano già Manolas, Astori e Torosids, più De Rossi davanti alla difesa e Florenzi per il coast to coast del 2 a 0. Ieri fisioterapia, palestra e differenziato per Torosidis e Ibarbo che oggi torneranno a lavorare regolarmente con il gruppo. La stagione di Gervinho non è finita: proverà a sorpresa a essere in panchina per il derby. Altrimenti, se servirà, possibile rientro con il Palermo.