Genoa-Napoli 2-2, Garcia si salva nel finale: Raspadori e Politano rimontano Gilardino

Pareggio nel posticipo del sabato in Serie A

Napoli-Genoa 2-2
di Marco Callai
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Sabato 16 Settembre 2023, 23:02 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 00:50

Pericolo scampato. Il Napoli esce indenne dalla trasferta di Genova ma… quanta paura! Sotto di due reti (Bani e Retegui) dopo 75 minuti di rara inconsistenza, la squadra di Garcia viene salvata dalla panchina: sono Raspadori e Politano, i “costruttori” della rimonta, insieme a Cajuste che entra e propizia subito il 2-1. Prima dello show finale, poco o nulla: retroguardia addormentata sulle palle inattive, Anguissa ai minimi termini,  Kvaratskhelia senza inventiva e Osimhen imprigionato dall’organizzazione difensiva di Gilardino.

La partita

È Elmas la carta a sorpresa servita da Garcia.

Quindici secondi ed eccolo finire subito sul taccuino di Fabbri per un brutto intervento su Gudmundsson lanciato a campo aperto. Il Napoli cerca di imporre il proprio ritmo ma il Genoa copre bene ogni zolla. Tra le mura amiche, è tutt’altra squadra rispetto a quella di un mese fa, impallinata 4 volte dalla Fiorentina. Gilardino prepara una speciale cura a base di marcature raddoppiate per Osimhen, stretto nella morsa Bani-Dragusin. I due difensori, al 4’ e all’8’, lo limitano con fatica ma efficacemente a pochi passi da Martinez.

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I problemi maggiori per il Napoli arrivano dalle fasce: Mario Rui, preferito a Olivera, non riesce a contenere la spinta offensiva di Sabelli e dall’altra parte anche Martin trova sbocchi, in particolare al quarto d’ora quando il suo traversone favorisce un’acrobazia di Retegui. I campioni d’Italia si riaffacciano con maggior costanza nell’area avversaria attorno alla mezz’ora. Due fiammate di Kvaratskhelia costano due cartellini gialli al Genoa: De Winter e Retegui, sempre rapido nei ripiegamenti e bravo a provarci, da 25 metri, al 38’ quando costringe Meret a un tuffo felino sulla sua sinistra. Sul seguente angolo calciato Gudmundsson, corto circuito Napoli: Bani, praticamente indisturbato, si avventa di testa dopo la deviazione di De Winter. Pallone in fondo al sacco. Tutto regolare dopo rapido check Var.  E’ una punizione eccessiva per i demeriti degli ospiti? Forse, ma di certo la mole di gioco prodotta dalla squadra di Garcia non è in linea con lo forza espressa in partite di questo calibro nella passata stagione.

Il tecnico francese lascia Elmas negli spogliatoi, va Politano ad affiancare Kvara e Osimhen. Il Napoli parte con l’intenzione di piantare le tende nell’area del Genoa ma deve fare i conti ancora una volta con la propria fragilità difensiva. Al 56’ è ancora una volta fatale una palla inattiva: dopo una respinta con i pugni di Meret, Strootman serve magistralmente Retegui che di prima intenzione insacca il 2-0. Seconda perla stagionale dopo il gol vittoria in casa della Lazio.

Raspadori per Anguissa e Olivera per Mario Rui: Garcia pensa così di moltiplicare le soluzioni offensive con il passaggio al 4-2-3-1 ma gli spazi sono sempre di meno perché il Genoa, tutto schierato dietro la linea della palla, si difende e riparte con ordine, trascinato da Gudmundsson. E’ abbastanza incomprensibile, tatticamente, l’inserimento di Malinovskyi per Sabelli. L’ultima speranza, a un quarto d’ora dalla fine, si chiama Cajuste e il suo ingresso alla mezz’ora sortisce subito il 2-1: appoggio a Raspadori, il suo tiro all’improvviso sorprende Martinez. Il Napoli diventa veloce e aggressivo: all’84’ Zielinski trova Politano in area, botta al volo e Martinez capitola ancora. Il 2-2, applaudito dalla gradinata Nord nonostante la ghiotta occasione sfumata, fa tirare un sospiro di sollievo a De Laurentis ma resta ugualmente un inciampo. Dopo 4 partite i campioni d’Italia contano già 5 punti di ritardo dall’Inter e 3 dalla Juventus.

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