I collaboratori della procura federale hanno presentato al giudice sportivo una relazione sulla finale di coppa Italia evidenziando i fatti di rilevanza disciplinare: la forzatura da parte dei tifosi del Napoli di un cancello di pre-filtraggio circa un'ora prima della gara, un'azione respinta dalle forze dell'ordine con conseguenze lesive di varie entità ai danni di quattro agenti; le «bordate di fischi» all'inno nazionale a cui si sono uniti i tifosi della Fiorentina.
E ancora la minaccia degli ultrà del Napoli di «invadere il campo» riferita dagli stewards ai collaboratori della Procura federale «qualora il capitano della loro squadra (Hamsik, ndr) non si fosse recato sotto la curva per parlare con i capi degli ultras e, in tale frangente, la «maglia di color nero che, nella parte anteriore, esibiva la dicitura "Speziale libero", spregevolmente allusiva all'uccisione di un Servitore dello Stato «esposta dall'ultrà Gennaro De Tommaso, detto 'Genny 'a carognà, definito »un individuo, postosi a cavalcioni della vetrata delimitante la Curva Nord».
Fra i fatti con rilevanza disciplinare sono citati anche il lancio di petardi e di bengala, con conseguenze lesive per un vigile del fuoco; il coro intonato da circa la metà dei tifosi della Fiorentina contro i napoletani ('Vesuvio lavali con il fuocò); l'invasione di campo al termine del match di circa 200 sostenitori del Napoli che si sono tra l'altro «avvicinati alla Curva Sud, occupata dai tifosi della Fiorentina, rivolgendo loro gesti provocatori»; il ferimento alla testa di uno steward, durante il deflusso degli spettatori dallo stadio, causato da una bottiglietta scagliata da un tifoso della Fiorentina.
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