Ha vinto, anzi no: ha stravinto, la Roma, al Gewiss Stadium di Bergamo, riportando una sconfitta che mancava dal 3 ottobre all'Atalanta, nella gara contro il Milan. E José Mourinho, allenatore dei giallorossi, gongola non poco ai microfoni di Dazn: «Possiamo guardare avanti, ma possiamo guardare anche la panchina con giocatori giovani inesperti. Una cosa è fare cambi e migliorare la squadra e un'altra fare cambi di emergenza. Dobbiamo anche recuperare i giocatori che sono infortunati, però questa mentalità di oggi deve essere importante per i giocatori», ha iniziato lo Special One.
«Quando affronti una squadra di questo livello, l'Atalanta e non voglio neanche parlare dell'Inter che è ad un livello che non si può paragonare, per fare punti contro di loro non basta l'organizzazione tattica e il lavoro tattico, ma serve anche un carattere che oggi i giocatori hanno avuto», ha detto ancora Mourinho, che poi ha ironizzato anche sul terremoto che ha colpito la bergamasca in mattinata.
«Oggi scherzavo con i giocatori prima della partita sul terremoto, che non ho sentito: dovevamo essere noi e sorprendere tutti, soprattutto quelli che tutti i giorni ci ricordavano che da mesi, anni e giorni che non vincevamo contro una grande. Ora (guardando l'orologio, ndr) non vinciamo da 22 minuti e mezzo...», ha spiegato ironico il tecnico portoghese. «Abraham può fare 20 gol all'anno? Certo, perché li faceva in Inghilterra.
Roma, Mourinho: «Zaniolo? Mi è piaciuta la sua stabilità emotiva»
«Veretout che si sganciava? Fantastico. Mkhitaryan aveva una missione difensiva più difficile di Jordan. Per pressare i loro tre difensori nel primo tempo Mkhitaryan doveva saltare Toloi e continuare sul terzo a destro. Dall'altra parte Zaniolo faceva pressione al terzo di sinistra, Jordan era più posizionale e la freschezza di uno era diversa dall'altro. Jordan ha sfruttato bene il movimento- ha proseguito l'allenatore giallorosso-. Mi è piaciuta davvero la squadra, che non si sentiva molto ad agio nei movimenti di difficoltà e sofferenza nel gioco. In difficoltà non eravamo bravi, c'è stata un pò di crescita ed oggi è stato fantastico vedere questa evoluzione, il modo in cui abbiamo sofferto e siamo entrati nella ripresa bene dopo il gol al 46' del primo tempo. La squadra è rientrata forte, abbiamo giocato veramente bene. Questa vittoria significa un passo in avanti a livello di mentalità».
«Zaniolo? Penso che il gol per lui sia importante, ma guardo le cose che sembrano piccole. Ha avuto un giallo presto e un Nico senza testa e troppo emotivo sarebbe finito fuori e lo avrei dovuto cambiare. Lui ha saputo stabilizzarsi, ha interpretato molto bene il gioco. Mi è piaciuto la sua stabilità emotiva e come ha interpretato il gioco», ha concluso Mourinho.
Atalanta, Gasperini: «Il gol del 2-2 era valido»
Ai microfoni di Dazn è intervenuto anche l'allenatore dell'Atalanta, Gian Piero Gasperini, non poco polemico nei confronti dell'arbitro, ma non solo: «L'inizio in salita non ha aiutato. Qualche errore di scelta di troppo? La Roma chiudeva bene gli spazi. Il gol preso a freddo ci ha messo in difficoltà ma nell'arco della partita la squadra si è ripresa», ha cominciato e poi subito la stoccata. «Sul 2-2 è cambiato tutto. Un episodio che mi devono spiegare. Palomino è in fuorigioco se tocca il pallone altrimenti no. E' autorete di Cristante. Ci facciano vedere che la tocca Palomino sennò è inspiegabile. L'arbitro ha detto che l'ha toccata Palomino. Magari perdiamo lo stesso ma non si può mai sapere. Ci facciano vedere le immagini altrimenti è una follia. È stato dato gol a Palomino in fuorigioco, se l'ha ritoccata è fuorigioco altrimenti è regolare».
«Non è stata la migliore partita - ha poi ammesso il tecnico piemontese -. Errori tecnici e di appoggio, anche per merito della Roma. Per 20' del secondo tempo c'era una squadra che spingeva e una che si difendeva», e poi ancora: «Se ci danno il 2-2 diventa un'altra partita. Ci devono dare una spiegazione. Un episodio che toglie credibilità. Le immagini in tv e il Var determinano molto. Palomino non tocca ne la palla ne Cristante. Ma di che parliamo. Gli arbitri devono metterci la faccia e spiegare come faccio dopo un 4-1. Ne vale della credibilità del calcio. Non ci si deve arrampicare sugli specchi. Se mi dicono che è un errore me ne farò una ragione ma almeno lo sappiamo. Sennò stiamo sempre coi se e coi ma. Se è fuorigioco questo lo sono tutti, occhio», ha concluso il Gasp.