Elliott si era sempre detto «sereno» e così oggi non deve essere rimato sorpreso quando Blue Skye, l'ex socio di minoranza nella gestione del Milan, attraverso i suoi legali nell'udienza di oggi davanti al Tribunale civile di Milano ha rinunciato al ricorso cautelare d'urgenza che aveva presentato per bloccare la vendita del club rossonero dallo stesso Elliott a RedBird di Gerry Cardinale. La società lussemburghese ha preso atto, come emerso dall'udienza, che la compravendita è stata già perfezionata a fine agosto e quindi non è possibile un ricorso di questo tipo. A Milano resta pendente un procedimento, avviato sempre da Blue Skye, contro Elliott, che riguarda un capitolo della vicenda, in particolare un pegno.
Il Milan a Gerry Cardinale, c'è il closing: Elliott saluta e cede a RedBird
Nell'udienza durata meno di venti minuti, davanti al giudice Angelo Mambriani, presidente della Sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale di Milano, i legali di Blue Skye e della sua controllante Luxembourg Investment Company, gli avvocati Maurizio Traverso, Emanuele Breggia e Federico Cerboni, hanno rinunciato al ricorso col quale chiedevano, tra le altre cose, che il giudice adottasse un provvedimento d'urgenza per inibire la «esecuzione» degli accordi sulla cessione del Milan da Elliott al fondo di Cardinale. Una rinuncia arrivata oggi perché gli avvocati di Blue Skye, confrontandosi con quelli del gruppo Elliott, rappresentato dal pool di legali guidato da Giuseppe Lombardi, hanno preso atto che il closing si è perfezionato il 31 agosto scorso.