Lazio, senza le ali il 4-3-3 di Sarri diventa utopia

Lazio, senza le ali il 4-3-3 di Sarri diventa utopia
di Alberto Abbate
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Lunedì 21 Giugno 2021, 07:30

Non esiste Schumacher senza una Ferrari. Lotito lo dice da anni. Dunque, nemmeno il maestro Sarri può fare miracoli senza acquisti. Al momento della firma per la Lazio, gliene erano stati promessi cinque o sei. Per carità, è presto per trarre conclusioni, ma più passano i giorni, più nella testa di Mau si insinua qualche dubbio e più lui fa pressione perché il mercato si sblocchi. Il nuovo allenatore vuole lavorare già ad Auronzo almeno con un paio di rinforzi, Tare (rientrato ieri dalla Sardegna) cerca di tranquillizzarlo, non nascondendo però le difficoltà di concludere adesso operazioni senza uscite né troppi soldi. In mezzo c’è pure l’intermediazione dell’agente Ramadani, che sta cercando di aiutare il Comandante, se stesso e la Lazio, proponendo i suoi affari. Sarri ha scelto Kostic, che resta una priorità, perché gli servono come il pane gli esterni. Tare tratta anche e soprattutto Julien Brandt, per il quale il Dortmund pretende 20 milioni secchi. Ovviamente serve che parta uno tra Correa (direzione Arsenal, Tottenham o Psg) e Lazzari (c’è l’Inter), ma il 4-3-3 è un sistema che va provato non appena in ritiro saranno accesi i motori. Dunque il mister vuole subito almeno una delle due ali. L’Eintracht è stato a Roma, la Lazio offre 2-3 milioni per il prestito di Kostic più il diritto di riscatto a 20 o l’obbligo soltanto al raggiungimento di determinati obiettivi (Champions). Ora spunta pure Hlosek dello Slavia Praga fra gli esterni, stile Callejon al Napoli. Il Comandante aveva chiesto anche Jovetic, svincolato, e Ilicic, un affare; in difesa Nastasic e Hysaj (quasi fatto), a centrocampo Loftus-Cheek. Tutti colpi low cost, ma poi bisogna pagare gli ingaggi. Sarri invoca uno sprint. Ora pure nel rapporto con l’agente Ramadani emergono scricchiolii.
INSOFFERENZA
Lotito è in mille altre faccende affaccendato, ma la situazione ormai richiede un suo intervento. Il presidente si era gettato a capofitto sul nuovo tecnico, ma una volta annunciato e sbandierato, si è defilato. Ora però deve riprendersi in mano la Lazio. Con Sarri ha riconquistato un popolo, mai aveva fatto uno sforzo del genere (biennale a 3 milioni più bonus), ma la nuova era è ancora all’inizio. Guai a sottovalutare i rischi di uno stallo simile, la vicenda Bielsa insegna. Marcelo era “loco”, sì, ma lasciò baracca e burattini perché non gli era stato garantito il mercato promesso. Maurizio non è in bilico, aspetta, ma è infastidito. Aveva chiesto precise garanzie a Tare e Lotito. Così com’è non gli sta bene la Lazio, ha accettato un progetto ambizioso. Non ha intenzione di fare figuracce dopo aver aspettato un anno, è preoccupato.
ESERCITO
Tra l’altro non si scuote nulla in entrata, ma nemmeno in uscita.

Sarri vuole lavorare in ritiro al massimo con 25-26 elementi, ce ne sono attualmente 43 in rosa. Se non altro, sono fuori Lulic, Parolo, Andreas Pereira, Musacchio, Hoedt, Minala, Alia fra fine prestiti e scadenza. 

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