Lazio, il rilancio della squadra
ora c'è grinta e determinazione

Biglia
di Emiliano Bernardini
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Martedì 29 Settembre 2015, 06:21 - Ultimo aggiornamento: 09:41
Quell'abbraccio a fine partita vale molto di più dei tre punti conquistati sul campo del Verona. Dietro quel gesto c'è la voglia matta dei ragazzi di Pioli di far capire a tutti che sul terreno verde sono una vera squadra e c'è tutto il lavoro fatto dal tecnico per ricompattare un gruppo che stava andando alla deriva. La vittoria contro il Genoa e contro i gialloblu con ben tre tabù sfatati nello spazio di cinque giorni hanno ridato entusiasmo ad una squadra sull'orlo di una crisi di nervi. E quando si ha un gruppo fragile dal punto di vista mentale i successi sono l'unica medicina per far sparire le paure. Il 2-1 in rimonta e in 10 uomini ha finalmente fatto vedere che la Lazio ha carattere e quando è necessario mostra i denti. La reazione che i tifosi della Lazio chiedevano da tempo. Quello che non era andato proprio giù era stato la totale arrendevolezza di fronte a Chievo e Napoli.

Domenica invece i biancocelesti hanno ruggito come invocava Pioli. Quell'urlo che concretizza un coro: “Vola Lazio vola”. Nelle difficoltà si plasma il carattere, si forgia la reazione. E così i biancocelesti tornano a vincere in rimonta come non succedeva da quasi 10 mesi: l'ultima volta col Parma al Tardini, il 7 dicembre 2014 (2-1). In questo 2015 gli uomini di Pioli non erano mai riusciti a ribaltare un risultato: o erano passati in vantaggio e avevano vinto, oppure erano crollati nello sconforto al primo gol subito.

LA VIA GIUSTA
Tre punti che fanno schizzare la Lazio al quarto posto in classifica a quota 12. Ma c'è di più perché i numeri raccontano di una squadra che, complice il tracollo della Juventus e l'andamento a singhiozzi della Roma, è al secondo dei punti (54) conquistati in questo 2015. Uno in meno della sorprendente Fiorentina. E pensare che qualcuno aveva cominciato a scaricare colpe su Pioli e ad isolarlo nel momento più complicato della sua stagione. Il tecnico però grazie al lavoro è riuscito ad uscirne conquistando due successi di fila. Non succedeva da tredici turni, dopo il record di otto vittorie di seguito. Determinate è stato sicuramente il ritiro voluto da allenatore e società. Una settimana in cui i giocatori si sono guardati negli occhi e hanno affrontato di petto i problemi.

Errori ed orrori da non ripetere più. E così anche Biglia, sempre decisivo quando gioca, con lui in campo la Lazio non ha mai perso, ad esclusione della Supercoppa, ha imparato la lezione. E così i mal di pancia si sono dissolti almeno nelle parole: «Io sono qui e non ho mai detto di non essere felice. I fatti parlano, non le voci. Io sono qui e voglio portare la Lazio più in alto possibile» le parole d'amore del Principito. E meno male.

HORROR
La Lazio dal centrocampo in su è una macchina quasi perfetta. Balla e non poco invece la difesa, unico neo della romantica domenica a Verona. Undici gol incassati come nessuno nei primi 5 posti dei campionati europei. Pioli spera nel rientro di de Vrij, anche se l'olandese non ha iniziato certo con il piede giusto. Ultimi problemi da risolvere per restare ad alta quota.
E il tecnico biacoceleste ha già pronta la soluzione.