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Ha detto no al Parma che si era fatto sotto, Parolo. Ha rimandato all’estate ogni discorso di mercato. Vuole giocare ancora, ma dare priorità alla Lazio e sentirsi parte del progetto. Anche lui ha alzato un altro trofeo mettendoci il suo zampino. Anzi, l’assist di testa appena subentrato. Inzaghi lo considera il primo titolare aggiunto a centrocampo, ma pure Marco attende le mosse di Lotito. In realtà, per lui c’è già stato un pour parler informale per il prolungamento, ma nulla è scontato. Il rapporto con la società è ottimo, l’ultimo contratto era stato firmato col presidente in gran segreto. Stavolta però sono in corso sopratutto riflessioni sull’età (fra poco compirà 35 anni) per questo “vecchietto” carismatico. Va trovato un punto d’incontro.
L’ultima parola è sempre di Lotito. Ne è la dimostrazione il figliol prodigo Radu: fosse stato per Tare non lo avremmo più visto al centro. Invece Stefan in queste vacanze si sta godendo il suo sesto titolo: è il giocatore più vincente dell’ultimo decennio. Ha agganciato Almeyda, Mancini, Salas, Ballotta, Boksic e Stankovic. Con 8 presenze, tra l’altro, è il biancoceleste (al pari di Favalli, Nedved e Mancini ) con più finali giocate nella storia della Lazio. E pensare che il rumeno era stato epurato a fine giugno, è rientrato chiedendo scusa per alcuni suoi comportamenti alla società e a tutto lo spogliatoio. In questa stagione ha la miglior media punti (2,36 a partita) in campo. Il paradosso è che ora è lui più al sicuro con ancora un anno e mezzo di contratto.
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