Lazio, Ciro di boa sulla via del gol

Lazio, Ciro di boa sulla via del gol
di Alberto Abbate
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Sabato 27 Aprile 2019, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 16:39
Tutti per un gol, un gol per Ciro. Ha aggiunto un altro assist alla scorta, adesso bisogna aiutare lui a ritrovare la porta. Immobile non si tocca sin quando non si sblocca. Non vuole riposare, lo ha già detto ieri al mister e a Tare, è lontana ancora la finale. Il bomber dunque ci riprova in campionato, alla Sampdoria all’andata ha già segnato. Un rigore al novantaseiesimo che sembrava destinato a dare alla Lazio la vittoria, prima di venire beffata tre minuti dopo da un pallonetto di Saponara. Una di quelle tante gare maledette che sono costate nel conto ben 14 punti e che oggi fanno mangiare a Immobile e compagni le mani. Guai ora a distruggere le flebili speranze Champions e ad accumulare altri rimorsi a Marassi. L’ultima impresa in Coppa Italia e l’euforia ritrovata stavolta non dovrà avere (come già capitato due volte con l’Inter) un effetto boomerang sulla prossima sfida. Ciro a San Siro è stato un po’ sfortunato, un po’ impreciso, poi Reina gli ha chiuso anche l’ultimo tiro. Ancora niente gol su azione, ma Immobile ne risente l’odore. L’ultimo (e unico in A del 2019) lo segnò a Firenze nell’uno a uno del 10 marzo, fu Correa a servirgli un cioccolatino. Mercoledì invece l’ordine è stato invertito: Ciro ha inventato, Joaquin ha trasformato. Per il bomber partenopeo ecco l’undicesimo assist, record della sua carriera. Ne aveva fatti dieci la scorsa annata, ma con le reti (41 rispetto alle 18 attuali) viaggiava a tutt’altra quota.

TANDEM
«Se segnassi sempre così sarei pallone d’oro...», ha precisato Immobile, dopo la vittoria contro il Milan col sorriso. Lui ci crede ancora alla Champions: «Finché la matematica non ci condanna, lotteremo». E allora domani sera bisognerà espugnare Marassi. Tutti all’attacco, chissà il partner non possa sceglierlo Ciro: «Chi preferisco fra Correa e Caicedo? Sto affinando l’intesa con entrambi, ma dipende dalla partita. Contro le squadre chiuse Joaquin mi si allontana e mi mette in difficoltà, mentre quando si aprono gli spazi diventa devastante. In percentuale dico 50 e 50». Dunque spetta a Inzaghi la scelta, in virtù delle caratteristiche della Sampdoria. Correa sembra in vantaggio, è l’eroe di San Siro e finalmente dopo quattro mesi e mezzo ha ritrovato il gol ed è stato decisivo, ha insistito sino a quando Reina non ha smesso d’oscurargli lo specchio. Correa merita la conferma per la cattiveria e lo spirito, perché con la Samp - da ex - vuole lasciare di nuovo a tutti i costi il suo zampino. Non solo: in Serie A rimangono i suoi miseri tre centri, vuole salire almeno a 4 a Marassi. 

BOMBER
Si preannuncia comunque un’altra staffetta, poco importa chi partirà dalla panchina. Caicedo non ha mai fatto una smorfia né messo fuori posto una parola. Entra e graffia, è una pantera. Peccato che in Coppa gli abbia negato il raddoppio Reina, rimane pure qualche dubbio su una sua caduta in area. Felipao comunque può essere persino più utile di Correa domenica, sarà fondamentale coi forti centrali doriani fare di continuo la sponda. Inzaghi valuta, Caicedo nel 2019 è il bomber (5 gol in campionato) assoluto, dunque una garanzia. Dispiace solo che, contro il Chievo, non abbia tenuto la Lazio in Champions con l’ultima sua firma. 
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