TANDEM
«Se segnassi sempre così sarei pallone d’oro...», ha precisato Immobile, dopo la vittoria contro il Milan col sorriso. Lui ci crede ancora alla Champions: «Finché la matematica non ci condanna, lotteremo». E allora domani sera bisognerà espugnare Marassi. Tutti all’attacco, chissà il partner non possa sceglierlo Ciro: «Chi preferisco fra Correa e Caicedo? Sto affinando l’intesa con entrambi, ma dipende dalla partita. Contro le squadre chiuse Joaquin mi si allontana e mi mette in difficoltà, mentre quando si aprono gli spazi diventa devastante. In percentuale dico 50 e 50». Dunque spetta a Inzaghi la scelta, in virtù delle caratteristiche della Sampdoria. Correa sembra in vantaggio, è l’eroe di San Siro e finalmente dopo quattro mesi e mezzo ha ritrovato il gol ed è stato decisivo, ha insistito sino a quando Reina non ha smesso d’oscurargli lo specchio. Correa merita la conferma per la cattiveria e lo spirito, perché con la Samp - da ex - vuole lasciare di nuovo a tutti i costi il suo zampino. Non solo: in Serie A rimangono i suoi miseri tre centri, vuole salire almeno a 4 a Marassi.
BOMBER
Si preannuncia comunque un’altra staffetta, poco importa chi partirà dalla panchina. Caicedo non ha mai fatto una smorfia né messo fuori posto una parola. Entra e graffia, è una pantera. Peccato che in Coppa gli abbia negato il raddoppio Reina, rimane pure qualche dubbio su una sua caduta in area. Felipao comunque può essere persino più utile di Correa domenica, sarà fondamentale coi forti centrali doriani fare di continuo la sponda. Inzaghi valuta, Caicedo nel 2019 è il bomber (5 gol in campionato) assoluto, dunque una garanzia. Dispiace solo che, contro il Chievo, non abbia tenuto la Lazio in Champions con l’ultima sua firma.
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