La Lazio ricomincia da tre. La difesa alla prova del gol

La Lazio ricomincia da tre. La difesa alla prova del gol
di Daniele Magliocchetti
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Domenica 14 Giugno 2020, 09:30
Si riparte dal muro. Da Luiz Felipe, Acerbi e Radu. Inzaghi punta sulla certezze e in questo caso specifico sulla solidità difensiva. Nella prima vera partita undici contro undici dopo centro giorni esatti dall’ultima disputata a Formello, il tecnico mischia un po’ le carte a centrocampo e in attacco, ma non sui centrali difensivi. Loro non si toccano. La linea difensiva deve ritrovarsi non solo nella condizione, ma tutti e tre devono riconnettersi tra loro per le distanze, per le zone di competenza e per sincronizzare al meglio i movimenti come prima. Il reparto arretrato è il fiore all’occhiello della nuova Lazio che sogna di competere per lo scudetto e l’allenatore insieme al suo vice Farris lavorano alacremente per rimettere le cose a posto e ripartire da dove tutto si era interrotto. Davanti c’è l’esame più duro da affrontare. Il 24 giugno, il giorno della ripartenza in campionato, c’è l’Atalanta che, con i suoi 70 gol realizzati in 25 partite, con una media di quasi tre reti a partita, vanta il miglior attacco del campionato. 
La Lazio non è certo da meno, visto che con i suoi 23 gol incassati, risulta essere la miglior difesa della serie A. 
IL TABÙ
Meglio delle corazzate Juve e Inter, distanziate di appena una rete, nonostante i de Vrij, i de Ligt, Bonucci, Skriniar Chiellini etc. Giocatori che sul mercato, stando ai parametri attuali, valgono il triplo di quelli biancocelesti. Il capolavoro di Inzaghi è stato soprattutto questo, riuscire ad equilibrare un attacco già forte e collaudato (è il secondo dopo l’Atalanta con 60 reti), con una difesa che, fino all’anno scorso, traballava un po’ troppo. Adesso invece è reparto che dà maggiori garanzie per l’apporto del centrocampo, dei difensori, ma anche grazie ad un portiere che è riuscito a tenere inviolata la porta per ben nove volte su ventisei partite. L’unico cruccio di Strakosha è che in campionato non è mai riuscito a battere Gomez e compagni. E’ un tabù vero e proprio per l’estremo difensore. Da quando è in serie A ha affrontato in tutto venticinque squadre, si è tolto la soddisfazione di batterle tutte, tranne la formazione di Bergamo che in cinque partite gli ha segnato undici reti. L’unica volta dove è riuscito ad avere la meglio è stato l’anno scorso in coppa Italia. 
UNA NUOVA IMPRESA
L’Atalanta ricorre spesso nella storia recente della Lazio. Oltre alla finale di coppa dell’anno scorso, è sicuramente l’ultima di campionato la sfida più velenosa e, per certi versi, più dolce. Da quel 19 ottobre del 2019 all’Olimpico con lo 0-3 rimontato in quarantacinque minuti con due rigori di Immobile e il gol di Correa, probabilmente, è nato tutto. La scintilla scoccata all’intervallo con le parole di Inzaghi e la scossa di Cataldi e Patric entrati ad inizio ripresa. Da quel momento la Lazio ha accelerato collezionando tredici vittorie consecutive e terminando il 29 febbraio con la vittoria sul Bologna con ventuno risultati utili di fila. Inzaghi si prepara ad affrontare il test più difficile, ,ma allo stesso tempo l’esame più importante per lo scudetto. Se la Lazio riuscirà a superare la trasferta di Bergamo con una vittoria o comunque a non perdere, ritroverà non solo fiducia, ma probabilmente la spinta necessaria per arrivare al big-match con la Juve a Torino con l’entusiasmo alle stelle. Tutto passa per quella partita. Tutto dipenderà da come reggerà il “Muro” biancoceleste. Se resterà in piedi, allora la Lazio potrebbe davvero spiccare il volo e stavolta non fermarsi più.
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