Lazio, la notte per ripartire:
all'Olimpico arriva il Genoa

Lazio, la notte per ripartire: all'Olimpico arriva il Genoa
di Emiliano Bernardini
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Mercoledì 23 Settembre 2015, 06:41 - Ultimo aggiornamento: 17:19
Formello è un bunker, Pioli ha blindato la squadra. Ha parlato a lungo con i suoi uomini. Anche il presidente Lotito ha voluto dire la sua. Bisogna uscire immediatamente da questo momento e ripartire. L'aria si sta facendo pesante e i tifosi hanno già fatto sentire la loro voce. L'ultimo schiaffo preso a Napoli ha fatto molto male. Ora tecnico e giocatori sono chiamati ad una riscossa. Quella che lo scorso anno era una squadra ora si è trasformata in un gruppo di pecorelle smarrite e lupi solitari.

Ognuno pensa al proprio tornaconto e il bene di squadra è stato messo da parte. Lo testimoniano le mancate reazioni durante le due sfide perse malamente contro Chievo e Napoli. Pioli si assume ogni responsabilità dell'attuale situazione facendo da parafulmine: «Sono io che ho le colpe maggiori. Ma dico ai nostri tifosi che stasera vedranno una squadra degna di indossare questa maglia».

A BUON INTENDITOR
Poi racconta come stanno vivendo queste ore chiusi nel quartier generale di Formello: «È chiaro che siamo qui dentro per un motivo: per la prestazione che non abbiamo fatto e perché c'è bisogno di stare insieme. Se siamo consapevoli di questo, allora cerchiamo di sfruttare ogni momento per chiarirci.

Dai discorsi fatti è uscita la consapevolezza che non stiamo dando tutto in campo, c'è un po' di ritardo rispetto a dove dovevamo essere a questo punto. Non abbiamo cambiato tanto, ma ci sono stati infortuni inaspettati. Abbiamo un calendario fitto, che mi obbliga a cambiare spesso giocatori in campo. Le aspettative sono cambiate e tutte queste cose hanno contribuito al ritardo. Ma so che non abbiamo tempo, nel calcio è così. Dobbiamo invertire subito la rotta, non possiamo essere quelli di domenica. Dobbiamo uscire da questo momento».

È un Pioli deciso e grintoso quello che si rivolge ai giornalisti. Guarda dritto davanti a sé e con le parole cerca di raggiungere tutti, anche qualcuno non presente nella sala stampa: «Voglio chiarire subito una cosa: io non mi sento tradito dai miei giocatori. Conosco i loro valori e quindi non sono soddisfatto. Ma le responsabilità sono di tutti».

Ma non è soddisfatto perché vuole che il suo messaggio arrivi forte e chiaro e così rincara la dose: «Perché non mi chiedete se io sono con la squadra? Io sono con loro, io credo nella mia squadra, perché conosco i giocatori e hanno valori umani e tecnici». A buon intenditor...

LA SERIE NO
Obbligo invertire la rotta, ma certo non sarà operazione semplicissima visto che stasera all'Olimpico arriva il tabù Genoa. Negli ultimi anni i liguri hanno sempre vinto il doppio confronto. Il Grifone è ormai una maledizione. Nelle 90 sfide disputante finora la Lazio ha perso 35 volte, 31 vittorie, mentre 24 sono i pari. C'è un dato che però fa sorridere Pioli visto che all'Olimpico i biancocelesti sono ampiamente in vantaggio con 22 successi a sette, 16 i pari. Sono 113 in tutto i gol siglati in Lazio-Genoa, con i padroni di casa che dominano per 76 a 37. Non solo: i capitolini non segnano in casa contro i rossoblù da 349' e sono rimasti a secco in quattro delle ultime cinque sfide.

L'ultimo gol laziale è stato firmato da Sculli quattro anni fa e più precisamente al minuto 11 della gara del 18 settembre 2011. Il tecnico biancoeleste però vuole scrollarsi di dosso crisi e tabù: «È un avversario da battere, non voglio pensare alle cose negative, non mi interessano i precedenti».