LABORATORIO SPERIMENTALE
Il gioco della Roma sembra in stand by. Come se non fosse identificabile. Nello spettacolo e ancor di più nel metodo. Proprio come nell'ultimo torneo, da gennaio in poi. L'unica giustificazione, in questa fase iniziale, è rappresentata dalle novità volute da Pallotta. In particolare due: cambio di preparazione, scadente l'anno scorso, e di rosa, non attrezzata per più competizioni. I giocatori si devono abituare alla prima e al tempo stesso conoscersi tra loro per dar un senso all'altra. Il secondo aspetto è più ingombrante. Mezza squadra è diversa. Ci riferiamo ai titolari: Szczesny, Ruediger, Digne, Salah, Iago Falque e Dzeko. Più Florenzi che, ispirandosi a Dani Alves, studia da terzino.
ASSETTO IMPROVVISATO
Al Bentegodi, al debutto nel nuovo campionato, Garcia ha scelto il 4-2-3-1. Proprio come al Matusa, dove il sistema di gioco, nonostante la vittoria, ha evidenziato di non essere adatto ai giocatori schierati. Sbagliata sia la scelta del modulo che quella degli interpreti. Contro il Verona il gioco non è stato migliore, ma l'idea sì. Perché Pjanic da trequartista si è subito capito con Dzeko. E la conferma si è avuta contro la Juve, con i 2 bosniaci decisivi da finalizzatori e soprattutto presenti nel lavoro di squadra. L'assenza di Pjanic contro il Frosinone si è sentita. Perché lui ha peso, quando si abbassa nel 4-3-3, anche in regia. E rispetto a Keita e De Rossi verticalizza e velocizza maggiormente la manovra. Va cercato il sostituto nella rosa. In settimana l'allenatore ha provato Uçan, ma continua a non dargli fiducia. Non lo considera pronto. E' lì in mezzo che si fa la Roma. Keita e De Rossi nel 4-2-3-1 non sono coppia. Nè uguali, nè partner. Meglio Nainggolan che va bene con entrambi. Sabato pomeriggio sarebbe stato più facile giocare con il centrocampo a 3, ma la presenza in contemporanea di Totti e Dzeko ha sconsigliato quest'opzione, a prescindere dai timidi tentativi fatti durante la scorsa settimana. Anche perchè il capitano non è più abituato a fare il trequartista di ruolo e, accanto al nuovo centravanti, sembra fatto apposta per il 4-4-2. Va sempre bene modificare il modulo anche in corsa, come è successo due giorni fa, passando al 4-1-4-1. Ma sarebbe preferibile puntare su uno e approfondirne la conoscenza.
QUESTIONE DI RUOLO
Aspettando Castan e, per certi versi, pure Ruediger che è in ritardo e da sgrezzare, il miglior difensore centrale da affiancare a Manolas rimane De Rossi, ormai più stopper che regista. La gara contro il Frosinone ha indicato la via: in alcuni ruoli bisogna insistere sui titolari. Come esterno d'attacco Salah non può star fuori per Gervinho e Nainggolan, pure stanco, è fondamentale per la Roma, spesso statica per abitudine più che per scelta. Alla Champions è stato possibile pensare solo perché la tappa precedente è stata al Matusa. Il turnover sgrammaticato di sabato, insomma, non è da ripetere. Per non rischiare e per crescere.