Un'altra spintarella alla Juventus
Pogba segna, ma Tevez è in fuorigioco

Un'altra spintarella alla Juventus Pogba segna, ma Tevez è in fuorigioco
di Luca Pasquaretta
3 Minuti di Lettura
Lunedì 30 Settembre 2013, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 16:10
Errare umano, perseverare diabolico, iniziano a pensare gli avversari della Juve. Dopo il Chievo anche il Toro, a distanza di 4 giorni, stato vittima di un errore arbitrale che ha spianato la strada ai campioni d'Italia, ieri meno belli, ma terribilmente cinici.



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Il tocco sottomisura di Pogba che ha deciso il derby numero 228 era viziato da un fuorigioco (lapalissiano) di Tevez. L'Apache, però, rischia di saltare l'impegno di Champions contro il Galatasaray per una lesione lacero contusa alla caviglia destra, prodotta da un’entrataccia (da rosso) di Immobile. In serata Tevez ha postato su facebook le foto delle conseguenze del fallo. La faccia di Ventura, al termine della stracittadina, era tutta un programma: «Dispiace perdere così. Il loro gol non era valido. Sono rammaricato per questi episodi. L'amarezza cresce perché si somma ai torti subìti contro Atalanta e Milan. Il calcio è così. Magari la ruota prima o poi girerà». Duro Glik: «Le sviste sempre contro di noi. Come al solito, due pesi e due misure».



CONTE AMMETTE

Conte prima ha ammesso l'errore a favore: «Sì, era fuorigioco», poi ha cercato portare l'acqua al suo mulino: «Prima però eravamo stati sfortunati, perché c'era un intervento da rosso di Immobile su Tevez. Carlos ha rischiato una caviglia. A volte le decisioni sono a favore, a volte a sfavore. Se ci fosse stata comminata l'espulsione, il Torino avrebbe giocato per tutto il tempo in dieci e non so come sarebbe finita la partita. Si parte anche dal presupposto che una squadra che comunque per 70 minuti ha la palla e attacca, è inevitabile che avrà sicuramente più occasioni anche discutibili da far vedere. Se incontri squadre che non entrano nella tua area, è difficile trovare degli episodi a sfavore».



LA PARTITA

Non è stato un derby da ricordare. Gli esteti del calcio spettacolo avranno cambiato canale. Noia e tatticismo hanno caratterizzato un primo tempo avaro di emozioni, brutto, lento. I due tecnici si sono presentati con il 3-5-2. Speculare. Zero spazi. Poco ritmo. Zero occasioni. L'assenza di Pirlo ha pesato, eccome. Sembrava una partita a dama. Nella ripresa Ventura ha cambiato subito qualcosa. La Juve ne ha approfittato, è cresciuta e ha colpito. Calcio d'angolo di Giovinco, testa di Bonucci, tocco in fuorigioco di Tevez. Palla sul palo. Sulla ribattuta Pogba è stato più veloce di tutti ed ha insaccato. Uno a zero. Girandola di cambi. Il Toro ha gettato nella mischia Meggiorini. Un'altra punta. Conte si è cautelato, passando alla difesa a 4. Giovinco e Vucinic non sono riusciti ad arrotondare, ma il forcing finale dei granata non ha sortito effetti. Uno a zero. Sarà per la prossima volta, anche perché prima o poi dopo 18 anni di astinenza, Torino tornerà ad essere granata, come recitava uno striscione in curva Maratona. Non sono stati segnalati problemi di ordine pubblico e questo non è un dettaglio.



INCONTENTABILE

Conte ha analizzato la gara: «In Italia in questo momento ci possono fare male solo su calcio piazzato o su ripartenze, perché c'è una volontà di non fare un calcio propositivo contro di noi. In Europa è diverso. Che sia chiaro: abbiamo meritato di vincere. Questo è fuori dubbio. Buffon ha mai sporcato i guantoni, non hanno mai tirato in porta. Ribadisco che è molto difficile questo campionato, perché le squadre quando ci incrociano tendono a snaturarsi e a pensare a non farci giocare, più che a sviluppare il loro gioco. Questo è un dato di fatto, è una considerazione e non significa incolpare nessuno perché magari anch'io farei la stessa cosa, però non è semplice. Siamo stati molto bravi, perché non era facile vincere sul campo del Torino davanti alla loro gente».
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