DONNARUMMA
Bucato inesorabilmente da Widmer: tiro forte, angolato. Sorpreso. Intercetta molto bene il pericoloso colpo di testa di Schar. Controlla tutto poi, seppur con qualche inevitabile apprensione.
DI LORENZO
Vargas lo martella, Okafor lo disorienta. Non sa se abbandonare la zona o presidiare, spesso si trova nella terra di mezzo e va in apnea. Goffo qualche suo intervento. Non certo lo stacchetto di testa che porta l’Italia al pareggio. Decoroso.
BONUCCI
Appoggi sbagliati e qualche lancione di troppo in avvio, pian piano torva il ritmo giusto. Va a chiudere qualche buco, prima che diventi una voragine. Affidabile.
ACERBI
Anche lui incantato dalle finte del centravanti svizzero. Marca aspettandone la mossa, poi il pallone scappa via e sono dolori. Pian piano prende le misure, normalizzando anche il bravo Okafor.
EMERSON 5,5
Scappa via nel primo tempo e l’Italia rischia di fare gol: la prima azione degna porta la sua firma. Va un po’ in affanno quando la Svizzera attacca dal suo lato: l’uno contro due è un classico.
BARELLA
Zakaria cerca di demolirlo con una pallonata tra le gambe, lui quasi piange, zompetta ma non molla. Sfiora il gol dell’1-1, o meglio, se lo mangia e prima perde un pallone velenoso ma continua a zompettare come se nulla fosse. Alterna buone giocate a errori grossolani. Non è al meglio.
JORGINHO
Ipnotizzato da Sommer, spara in Sud il rigore della (probabile) qualificazione mondiale: il secondo contro la Svizzer, il terzo di fila, contando Wembley. Senza questi errori, lunedì sarebbe un’amichevole con l’Irlanda del Nord. Male.
LOCATELLI
Vive un primo tempo nell’anonimato, sbagliando poco ma senza troppi squilli. La ripresa dura solo dodici minuti, Mancini lo richiama in panchina. Eroe contro la Svizzera all’ultimo Europeo, segnando una doppietta, ma stavolta stecca.
CHIESA
Duello rude con Rodriguez, ne esce con un’ammonizione a fine primo tempo, che un po’ lo condiziona. Poche occasione sotto porta. Nel secondo tempo, Mancio lo sposta in mezzo a fare il falso nove, ma non va molto meglio. Serata faticosa. Grossolano nelle conclusioni.
INSIGNE
Anche lui non si fa vedere troppo, giusto quando batte, anzi pennella, la punizione sulla testa di Di Lorenzo. Un arcobaleno che riaccende l’Italia. Poco ma buono. Ammonito anche lui. Sfiora il gol della vittoria con un mezzo “tiraggiro”.
TONALI
Fresco, tosto e con personalità. Mancini lo butta nella mischia, lui è appagante. Bravo.
CRISTANTE
Prova a dare sostanza, senza errori.
RASPADORI
Non appare quasi mai.
CALABRIA
Giusto il tempo per un paio di discese.
MANCINI
Prova con un vero centravanti (Belotti) per poi cambiare nella ripresa, affidandosi a quello falso (Chiesa), inserendo Berardi, che quasi gli aveva aperto le porte per il Qatar. Con un attacco così anemico si fa dura. Obiettivo a rischio. Per ora è solo rimandato.
SOMMER
Bravo su Barella, maldestro su Di Lorenzo.
WIDMER
Con un missile terra-aria buca Donnarumma. Applausi
AKANJI
Tiene a bada Belotti, senza faticare troppo
CHAR
Là in mezzo succede .
RODRIGUEZ
Fa a bracciate con Chiesa (lo fa anche ammonire). Le prende, le molla.
FREULER
Non si limita a fare legna, ha un bel passo e qualità. Ma lo conosciamo bene. Non sorprende.
ZAKARIA
Calciatore di spessore, di personalità. Mourinho lo vuole, infatti mica è fesso.
VARGAS
Infastidisce Chiesa e Di Lorenzo.
STEFFEN
Assiste la punta, buona qualche giocata.
SHAQIRI
Muscoloso, tecnico, ma poco dinamico.
OKAFOR
Elegante, potente, con la palla al piede porta a spasso un po’ tutti. Uomo assist.
GARCIA
Procura il rigore, che poteva essere dcesivo.
IMERI
Berardi? Non lo vede.
YAKIN 6,5