Italia-Spagna, ecco le pagelle della partita di Wembley che ha promosso la Nazionale azzurra alla finale di Euro 2020.
ITALIA
DONNARUMMA
SPAGNA
UNAI SIMON
Rischia grosso in un paio di occasioni, ma è ben protetto dalla sua linea. Sul tiro di Chiesa, ci voleva Batman.
AZPILICUETA
È il perno dell’asse di destra, va e torna. Esperienza e qualità. Ma poi con Chiesa va in bianco quando meno te lo aspetti. Esce stremato, capitano vinto.
Controlla con agilità la punta italiana e chi arriva da dietro, quando la ripartenza avversaria è rapida controlla meno bene.
Non perde quasi mai i duelli. Tiene botta sempre.
Sta largo e avanza a tutta velocità, sovrapponendosi a Torres, che gli apre la corsia con i movimenti interni. Va poco al cross, ben stoppato.
Guarda con attenzione le spalle di Busquets. Ha qualità.
Un prof. del centrocampo. Ogni palla passa da lui, che dà ritmo a tutta la manovra. Quando sbaglia sono dolori.
Il ragazzino si difende bene, con estrema qualità e, nonostante l’età, con personalità.
Sta largo ed entra, con passo pericoloso. Poi, stringi stringi, quando capita l’occasione da urlo, stecca. Ahi!
È l’uomo più pericoloso del tridente d’attacco. Utile anche nell’andare a chiudere la giocata su Jorginho, la fonte di gioco dell’Italia. E proprio il migliore, sbaglia quando non deve (rigore).
Guizza nei primi minuti e qualche fastidio lo porta. Poi sviene, e scompare.
L’escluso eccellente, il cocco di Luis Enrique parte dalla panchina. Entra, poi. E lo ripaga con gli interessi, segnando la rete del pareggio. Poi, fallisce il rigore decisivo. E adios.
Dà forza alla fase offensiva, dialoga bene con Morata. E segna il tiro di rigore.
Porta freschezza in mezzo al campo e rilancia l’azione offensiva.
Partecipa nel momento delicato del match. Un altro cambio funzionale di Luis Enrique.
Palleggiatore raffinato.
Toglie Morata e schiera il “falso tridente”. Gioca meglio dell’Italia, pur subendo qualcosa di troppo. Dopo la rete di Chiesa, la reazione. L’ingresso di Morata è decisivo. Esce solo ai rigori.