Le pagelle di Italia-Repubblica Ceca
DONNARUMMA
Quasi a riposo. Il bello comincia a breve.
FLORENZI
Bello tosto là dietro, anche combattivo. Qualche spinta in avanti, con cross. Diligente.
BONUCCI
Venti minuti scarsi e l’uomo da 102 presenze con l’Italia, cade a terra: problema al ginocchio. Ansia.
CHIELLINI
Una botta sul naso, il sangue. Ma non molla. King Kong c’è, Mancini ha bisogno della sua esperienza.
SPINAZZOLA
Gioca praticamente da ala. La gamba è quella giusta. Che si conservi così.
BARELLA
In buona condizione, il gol arriva con un po’ di fortuna e su deviazione «e l’ho presa anche male», dice. Presente, insomma. E serve come il pane.
JORGINHO
Ha chiesto lui di giocare, nonostante le fatiche di Champions e i pochi allenamenti con gli azzurri. Mancini non si è certo tirato indietro. Ha la luce nei piedi.
LOCATELLI
Poco appariscente rispetto agli altri due compagni di reparto, ma il suo lavoro si avverte.
BERARDI
Cerca l’uno contro uno costantemente, vede la porta e il compagno smarcato. L’ala giusta per il 4-3-3 manciniano. Con licenza di “offendere”. Serve il gol (segna sempre in Nazionale) con un cucchiaino. Non sarà facile togliergli il posto.
IMMOBILE
INSIGNE
Comincia a giocare a metà primo tempo, dispensando tocchi, tacchetti, un gol (l’ottavo in azzurro), l’assist (a Berardi) e tanto altro. Ieri ha compiuto 30 anni, si è divertito così, regalando numeri a colori. Il ragazzo ha la 10 sulle spalle, questo conta.
CRISTANTE
Affidabile. Entra subito in partita. Dove lo metti, sta.
ACERBI
Centrale di riserva, di fatto un mezzo titolare.
EMERSON
Subito a suo agio, per niente arrugginito.
CHIESA
RASPADORI
L’esordio non si dimentica
TOLOI
MANCINI
La sua Nazionale non sa più nemmeno pareggiare, vince solo. Ora le prove sono finite, c’è da fare sul serio. E continuare così.