Euro 2016: un'Italia di qualità. Contro l’Irlanda, complice il maxi turnover, Conte proporrà una squadra meno operaia

Euro 2016: un'Italia di qualità. Contro l’Irlanda, complice il maxi turnover, Conte proporrà una squadra meno operaia
di Ugo Trani
3 Minuti di Lettura
Lunedì 20 Giugno 2016, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 13:54
Forza e coraggio. Lo slogan sembra scontato, ma Conte se l’è portato dietro dall’Italia. E qui, andando controcorrente, ha capito che può arrivare lontano. Perché, riconoscendo la poca qualità della sua rosa, ha subito virato e ha puntato sulla condizione atletica, sull’organizzazione tattica e sull’unità del gruppo. I giocatori, a parte lo storico blocco Juve, li ritiene quasi tutti allo stesso livello, pure come preparazione e conoscenza: corrono e anche tanto, hanno resistenza e garantiscono velocità, si comportano da squadra, con equilibrio e solidità. E, soprattutto, per sacrificio e collaborazione sono esemplari. Il ct, insomma, ha cambiato l’identità della Nazionale, storicamente tecnica e geniale. Adesso è volutamente operaia. E con 10 giorni extra per presentarsi al top il 27 giugno a Parigi per gli ottavi. 

MESSAGGIO INEQUIVOCABILE
La rotazione extralarge prevista per Lille è la conseguenza del primo posto nel gruppo E conquistato con un turno d’anticipo. Ma Conte, prima di venire a Montpellier, è stato chiaro con i 23 convocati: «Vi ho scelto perché siete per me i migliori: vedrete che avrete spazio tutti». Il gruppo conosce le gerarchie. Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini sono «la base« su cui costruire l’Europeo. Il ct, per ora, ha avuto ragione: nessun gol subito qui e da 4 partite. A loro va aggiunto uno tra De Rossi e Thiago Motta, più gli attaccanti Eder e Pellè. Ma anche loro due fanno parte degli intercambiabili. «Conta quanto vedo io» ripete spesso Conte. Perché in campo va chi sta meglio: in questi giorni altri test (con l’ennesima verifica sull’alimentazione) per controllare i livelli di efficienza fisica dei singoli.

ALL’ULTIMO RESPIRO
E’ l’Europeo dei gol al fotofinish. Anche l’Italia, nelle prime due gare, ha arricchito la statistica della competizione: Eder ha segnato la rete da 3 punti contro la Svezia al minuto 42 della ripresa e, comunque, lo stesso Pellè ha chiuso la partita contro il Belgio al minuto 47. Il ct, nella sua carriera, ha spesso sfruttato il finale per avere la meglio. E, per riuscirci, ha sempre chiesto il massimo sforzo ai suoi interpreti. Ecco spiegata la preparazione durissima fatta nella prima fase del ritiro di Coverciano. Oggi la Nazionale è al top. E le sostituzioni sono usate per tenere alto il ritmo. Prova di forza in ogni match. E di coraggio, con 5-6 giocatori ad attaccare,
contemporaneamente, l’avversario. Per sopperire, fisicamente e tatticamente, alla mancanza di talento. 

ASSETTO CAMALEONTICO
Mercoledì, grazie alle caratteristiche dei panchinari che diventeranno titolari, lieviterà proprio la qualità. Conte è pronto per il maxi-turnover di Lille: almeno 9 sono le novità previste, con la possibilità di arrivare addirittura a 10, confermando solo Barzagli. Ieri mattina, al centro sportivo Bernard Gasset, ha provato il 3-4-3 che è il sistema di gioco di scorta per l’Europeo e che soprattutto considera utile per passare, abbassando il centrocampista di destra (di solito è un terzino) e alzando quello di sinistra (un esterno offensivo) per passare in corsa al 4-2-4. Il ct non è troppo convinto che l’Italia sia affidabile con la linea difensiva di 4 giocatori e anche per questo, prima di sbarcare in Francia, ha scartato sia il 4-3-3 che il 4-2-3-1. Questo lo schieramento scelto per l’addestramento tattico: Sirigu; Barzagli, Ogbonna, Darmian; De Sciglio, Thiago Motta, Sturaro, El Shaarawy; Bernardeschi, Zaza e Insigne. De Rossi e Immobile hanno avuto spazio al posto di Thiago Motta e di Zaza a conferma che la formazione da schierare contro l’Irlanda non è stata ancora decisa. Da definire pure il ruolo di Darmian. La sorpresa è, invece, Insigne. Più di Bernardeschi che ha rischiato di debuttare nell’Europeo già a Tolosa. Si è scaldato a lungo nella ripresa.

LARGO AI GIOVANI
E’ scontato che, uscendo almeno 4 senatori, l’età media sia più bassa: se Conte confermasse i titolari del 3-4-3, scenderebbe a 26,5. Inferiore, dunque, a quella della prima gara contro il Belgio che è stata di 31,9 e anche a quella della seconda contro la Svezia di 30,9 (un cambio: Florenzi per Darmian). 
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