Italia, i tormenti del ct Conte: Europei e rinnovo

Italia, i tormenti del ct Conte: Europei e rinnovo
di Ugo Trani
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Sabato 21 Novembre 2015, 14:46 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 13:47
ROMA Conte e la Nazionale si rivedranno solo tra 4 mesi: il prossimo appuntamento, a Bari, il 24 marzo, per l'amichevole contro a Spagna regina d'Europa. La pausa invernale è lunghissima. Ma il ct la userà per seguire gli azzurri nei rispettivi club e soprattutto per approfondire la collaborazione con la Federcalcio. Perché, a quanto pare, ha già cominciato a parlare del possibile rinnovo con Tavecchio. Il presidente federale vuole al più presto una risposta. Aspetterà proprio fino a marzo. Non è detto che la situazione non si sblocchi con qualche settimana d'anticipo. Se il discorso prenderà la piega giusta, la fumata bianca può arrivare anche in anticipo.
BOZZA D'INTESA
La Figc è pronta a prolungare di altri 2 anni il contratto di Conte, portando la scadenza al 30 giugno 2018. Da biennale diventerebbe quadriennale (dopo l'Europeo, resterebbe sulla panchina azzurra anche per le qualificazioni mondiali). Il ct, nelle ultime settimane, è sembrato più disponibile che in passato. Così i contatti tra le parti si sono intensificati. L'ultima idea per arrivare al rinnovo è di inserire la clausola, impugnabile sia da Tavecchio che dall'allenatore, legata al piazzamento nella competizione in Francia: se l'Italia non dovesse arrivare almeno ai quarti di finale, l'accordo potrebbe saltare. Il presidente federale, al momento, non si è cautelato. Gli piacerebbe, nel caso di divorzio con Conte, ingaggiare Ancelotti. Che, informalmente, ha già fatto sapere di voler ricominciare sulla panchina di un club straniero. Possibili candidati: Allegri e Cannavaro.
RAPPORTO PIÙ SOLIDO
Il feeling tra Conte e Tavecchio sta lievitando. La Federcalcio, proprio nei giorni scorsi, ha fatto sapere al ct che potrà contare sicuramente sui giocatori la settimana dopo la chiusura del campionato, anche perché la finale di Coppa Italia sarà sicuramente anticipata: il 23 maggio, a Coverciano, partirà dunque il ritiro pre-Europeo. In più il presidente federale gli ha garantito che a febbraio potrà fare un breve stage, magari rinuciando ai calciatori impegnati nelle coppe europee. Chiamerà i giovani, come fece anche Prandelli, e i giocatori delle società che non giocano in Europa. Il gruppo, del resto, è ancora da assemblare.
NAZIONALE IN RISERVA
Conte, intanto, dovrà stare attento pure al minutaggio degli azzurri. Troppi fanno panchina nei rispettivi club. Dei 28 convocati per le amichevoli contro il Belgio e la Romania, solo 16 sono titolari nelle loro squadre (3, però, sono portieri). Almeno 7 sono in bilico: Sirigu, Barzagli, Gabbiadini, Cerci, El Shaarawy e Zaza sono riserve e De Silvestri è appena rientrato. Tra quelli non chiamati, va ricordato che Pirlo e Giovinco si fermeranno 3 mesi. Solo Barzagli ed El Shaarawy sono quasi sicuri di partire per la Francia. Il campionato italiano non aiuta il ct: la percentuale di stranieri titolari nelle prime 10 formazioni della classifica si è stabilizzata al 65%, ma nelle 4 di testa, rappresentate solo da Astori (Fiorentina), Florenzi (Roma) e Gabbiadini (Napoli), è salita all'85,4%, con soltanto 16 italiani utilizzati. E le rose di 25 non hanno dato risultati: dalla classe 1994 in giù, solo 23 italiani utilizzati contro 29 stranieri. Eppure, a sentire Conte, la Nazionale è ancora bambina. E, sempre a sentire lui, può diventare grande solo attraverso il gioco. Il ritiro di fine stagione servirà per migliorare le conoscenze del gruppo. Attualmente la situazione è di precarietà: i senatori sono logori o stanchi e gli altri ancora inesperti. La difesa, poi, non dà le solite garanzie: 7 gol in 4 partite, 5 nelle ultime 2 (14 in 16). Le disattenzioni dei singoli, anche di qualche big, sono da estirpare. Il ct spera che sia solo una questione di testa.