Giorgio... Sbarra la porta del Vi.Va.
parati cinque rigori su sei calciati

Giorgio... Sbarra la porta del Vi.Va. parati cinque rigori su sei calciati
di Ugo Baldi
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Lunedì 23 Febbraio 2015, 16:30 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 17:45
Inutile calciargli rigori contro. Quest'anno, solo una squadra su sei è riuscita a trasformarli. E non a caso è stato l'Atletico Vescovio, capolista del girone A della Promozione. Tutte le altre cinque squadre che ci hanno provato, hanno invece fatto flop quando si sono trovate davanti Giorgio Sbarra, ventiseienne portiere del Vi.Va. calcio. Soltanto domenica, nella sfida contro la Boreale, ne ha parati due nei novanta minuti di gioco.

Niente male per l'estremo difensore nato a Magliano Sabina e trapiantato a Vignanello dopo alcune esperienze che l'hanno portato in giro a difendere i pali di squadre anche più blasonate. Come la Lazio, per esempio, di cui Sbarra difendeva la porta della Beretti, disputando le finali nazionali qualche anno fa. «Lì sono cresciuto molto – spiega Sbarra – e devo molto della mia crescita al preparatore dei portieri Alessandro Carta».



L'estremo difensore della squadra allenata da Gianni Patrizi oggi è una garanzia, un uomo squadra. «Alle sue prestazioni dobbiamo almeno otto, nove punti», spiega l'allenatore della squadra, convinto del fatto che il “suo” uomo sia perfino sprecato per la categoria. Intanto il telefono di Sbarra continua a squillare incessantemente, fra richieste di interviste e congratulazioni che arrivano da parte di amici e perfino dagli avversari. Solo uno, l'ex compagno di squadra soprannominato “Scivolino” (Gianluca Patrizi, che ha appeso gli scarpini al chiodo subito dopo la promozione della scorsa stagione) lo prende in giro e gli dice «hai parato mezzo rigore e ti permetti di lasciare l'auto in doppia fila», quasi a sintetizzare lo spirito di goliardia che regna nel club cimino. Ma Sbarra è uno che sa stare allo scherzo, anche se nella sfida contro la Boreale, quando gli hanno decretato il secondo rigore di fila contro, gli saranno cadute le braccia... «Come li ho parati? Mi sono buttato una volta a destra e una a sinistra, loro hanno cambiato il secondo rigorista ma la porta è comunque rimasta inviolata». Un po' come accade con Handanovic, i rigori contro non sono mai garanzia di gol per l'attaccante “costretto” a calciare dagli undici metri.