Garcia: «Abbiamo chiuso il libro della Champions, ora testa al campionato»

Garcia: «Abbiamo chiuso il libro della Champions, ora testa al campionato»
4 Minuti di Lettura
Sabato 20 Settembre 2014, 13:30 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 13:15

Dopo un mercoled quasi perfetto, l'aspetto mentale decisivo?

«Sì, abbiamo chiuso il libro della Champions League e subito da giovedì mattina abbiamo aperto di nuovo il libro del campionato. Fare uno switch da una competizione all'altra deve essere una qualità di questa squadra, lo ha già dimostrato e lo deve dimostrare domani».

Lei come si comporta con il turnover?

«Io non faccio nessun calcolo sulle partite seguenti, so bene che anche il destino ci pensa da solo, prevedere qualcosa sul Cagliari prima della Champions non aveva senso, abbiamo perso due giocatori, io faccio in modo di vedere i giocatori che saranno efficaci contro una certa squadra, cerco sempre di vincere la partita senza fare calcoli su quella dopo, farò così anche dopo».

Che idea si è fatto del calcio di Zeman?

«Io ho studiato come sempre l'avversario, lo fa Bompard con Beccaccioli, sono tutti e due molto bravi a mostrare le qualità e le debolezze di una squadra e lo abbiamo fatto anche per il Cagliari. Loro sono forti soprattutto in attacco, ma io sono molto concentrato sulla mia squadra, dare informazione sull'avversaria è fondamentale, ma darne troppe fa sì che ce ne dimentichiamo. La fiducia in una squadra è fondamentale, così come il rispetto dell'avversaria, così prepariamo le partite. Dobbiamo colpire dove lo possiamo fare ed essere solidi».

La gara tra Milan e Juve?

«Non ho pensato a questa gara, sono concentrato sulla Roma e non sulle altre. Quando due avversari diretti si incontrano forse è meglio il pareggio. Noi dobbiamo sfruttare questa cosa e prenderci i tre punti».

E' un po' preoccupato per gli infortuni?

«No, per niente, è vero che l'infermeria era vuota tempo fa e ora ci sono troppi giocatori, è un peccato per loro, sono delle scelte in meno per me. Per Astori e Iturbe non è tanto grave, torneranno e porteranno la loro freschezza quando saranno pronti. Ho chiesto una rosa ampia per ovviare ai contattempi alla sovrapposizione di impegni».

Milan e Inter potrebbero inserirsi nella lotta al vertice?

«Non dimentichiamo Napoli e Fiorentina. Il vantaggio del campionato italiano è di avere tante squadre forti, è un bene per gli appassionati di calcio vedere tante squadre che lottano in alto. Le milanesi ci sono sicuramente e la Juve è la favorita, noi pensiamo alle nostre partite e andiamo avanti. Questo campionato è una maratona, ma faremo di tutti per arrivare a punteggio pieno domani sera».

Come vuole che si difenda? Lei voleva Basha, poi è arrivato Yanga-Mbiwa: quali caratteristiche lo hanno convinto?

«Non voglio dire troppo su questo fatto, per non dare informazioni ai nostri avversari, mi sembra una cosa ragionevole. sulla seconda domanda, abbiamo fatto una ricerca con Walter. In questa lista c’erano Manolas, Yanga-Mbiwa e Basha, oltre a giocatori di alto livello, poi il mercato ha le sue dinamiche».

L’assenza di De Rossi con il CSKA non si è notata. Come far convivere Keita e De Rossi?

«Sinceramente penso di essere fortunato ad avere un centrocampo forte, con giocatori complementari. Siccome il cuore del mio gioco è lì, avere giocatori di qualità è una forza in più. Per me Seydou può giocare regista ma anche più alto, ha fatto tanti gol in passato. quando abbiamo Pjanic e Nainggolan al top come in questo momento, sono tranquillo su questo reparto. Anche De Rossi può giocare più alto, sa fare tutto. Ma dire che c’è un posto fisso, non è reale: voglio sempre un equilibrio di squadra, ma non è detto che Daniele non possa andare più in alto, bisogna trovare gli equilibri».

Perché la scelta di Torosidis a sinistra con il CSKA?

«E’ semplice, loro avevano un esterno mancino come Tosic, che cerca di entrare nel vivo del gioco. Per quello oho scelto Torosidis. Ho la fortuna di avere delle scelte a sinistra. Ashley aveva giocato 2 partite, era il momento di farlo riposare. Holebas dobbiamo inserirlo, pensiamo tutti di aver scelto un ottimo giocatore, sapendo che non possiamo giocare sempre con gli stessi giocatori».

A inizio stagione, parlando di obiettivi, si parlava di puntare più al campionato e a far bella figura in Champions. Sta aumentando la consapevolezza che la squadra possa puntare ad entrambe allo stesso modo?

«Fare una bella gara non vuol dire che non siamo più gli outsider del gruppo. Se parlo ora di Champions mi faccio tirare le orecchie dai giocatori… Ora pensiamo al campionato, per questo da giovedì è tornata la nostra priorità»

Quando ragiona su una formazione ideale, possono restare fuori giocatori tecnici come Totti e Pjanic?

«Non vuol dire che un Nainggolan o un Keita non abbiano qualità tecniche sufficienti. Questo fatto non mi preoccupa, il Capitano ci porta un possesso palla più forte e illumina con la sua visione di gioco, ma ci sono altri parametri in attacco, ci può essere anche una scelta giusta per vincere una partita. La forma fisica è un parametro sempre importante».

Gli attriti tra Zeman e alcuni suoi ex giocatori, la squadra sta affrontando questa partita con volgia di rivalsa o con indifferenza?

«Sono concentrato sul presente, voglio che i miei giocatori siano concentrati sul fatto che non sarà una gara semplice, non importa chi è l’allenatore avversario. Con il Cagliari sarà dura vincere ma faremo di tutto, voglaimo dimostrare che dopo la Champions possiamo mettere in campo gli stessi ingredienti messi in campo mercoledì».

© RIPRODUZIONE RISERVATA