Gabrielli: «Pallotta? Ricevo cani e porci».
Jim replica: «Sono il cane o il porco?»

Gabrielli: «Pallotta? Ricevo cani e porci». Jim replica: «Sono il cane o il porco?»
di Gianluca Lengua
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Mercoledì 9 Dicembre 2015, 13:22 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 21:22
«Io sto a Palazzo Valentini e sono facilmente reperibile a qualsiasi numero sia di giorno che di notte e quindi forse c'è qualche difetto di comunicazione. Non mi nego a nessuno e come dico, un po' scherzando, ricevo cani e porci, ma a me non piace che si comunichino impegni con riferimento ad altri non fissati, è come se io dicessi che adesso mi devo vedere con Obama. La buona educazione, istituzionale e non, presuppone che io chieda a qualcuno di incontrarlo e poi se quel qualcuno mi dice di sì posso comunicarlo: io non dico mai che incontrerò qualcuno se non l'ho nemmeno sentito». Così il prefetto Franco Gabrielli risponde a chi gli chiede se è previsto un appuntamento con il presidente della Roma James Pallotta. «È un incontro che molto probabilmente faremo al chilometro 102 della Cairo-Suez, così almeno gli daremo anche una valenza storica».

La replica del Presidente
Alle dichiarazioni del prefetto Gabrielli, Jim Pallotta a risponde con una dose di ironia che sconfina nel sarcasmo:«Ho appena letto le dichiarazioni di Gabrielli, io dovrei essere il cane o il porco? Perchè se fossi il cane dovrei abbaiare e se fossi il porco dovrei grugnire».

La controreplica di Gabrielli
«Spiace constatare che il presidente Pallotta, evidentemente non conoscitore della lingua, sia stato indotto in errore dai suoi uomini, perchè quel che ho detto, in italiano, si chiama iperbole».
Così il prefetto di Roma Franco Gabrielli controreplica al presidente giallorosso. «Qui non si tratta di cani e porci nè di offendere nessuno - prosegue il prefetto - ma, semplicemente, di rimarcare la massima disponibilità della prefettura e del prefetto di Roma ad incontrare chiunque, anche i personaggi di grande lignaggio». Il tema vero, conclude, è che «si tratta di chiedere gli appuntamenti prima di darli». Ed invece, «non ci si è mai presi il disturbo di richiederli».