Forcina, un gol per cancellare la paura:
«Domani vorrei giocare col Guidonia»

Forcina, un gol per cancellare la paura: «Domani vorrei giocare col Guidonia»
di Tiziano Pompili
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Mercoledì 25 Novembre 2015, 17:52 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 17:06
E’ una storia incredibile quella di Mirko Forcina, roba che probabilmente nemmeno il Gianni Rodari di turno ne avrebbe potuta scrivere una così. Nemmeno due settimane fa l’ex attaccante dell’Albalonga aveva fatto prendere a tutti un grandissimo spavento a causa di un malore alla fine della gara d’andata di Coppa tra Fiumicino e Guidonia. Il ricovero all’ospedale Grassi di Ostia, le prime terrificanti ipotesi e successivamente anche la possibilità che Mirko (nella foto tratta dalla pagina Fb del Fiumicino) dovesse lasciare per sempre l’attività agonistica.

Col passare delle ore, i medici hanno verificato che si era trattato “semplicemente” di un falso allarme. Il tempo di lucidare gli scarpini, fare un paio di sedute di allenamento con la squadra e riecco Mirko con la maglia numero 18 sedersi in panchina nel big match contro la (ex) capolista Ronciglionea. «Vorrei provare a fare dieci minuti…», aveva poi sussurrato. Ma una favola, per essere considerata tale, deve avere un lieto fine totale. E allora ecco il momento del cambio, poco prima della mezzora della ripresa, sul punteggio di 2-2 e in una partita assai spigolosa. Ed ecco un corner dal fronte destro d’attacco: Forcina ci si butta, anticipa il difensore avversario e di testa sigla il gol del 3-2: roba da cardiopalma.

«Non avrei mai immaginato di segnare subito – dice l'attaccante, arrivato a quota 7 in campionato, ai quali si devono aggiungere i 3 di Coppa – anche perché di fronte avevamo una squadra forte, probabilmente anche di più della Compagnia Portuale Civitavecchia (attuale capoclasse), e dotata di un grandissimo reparto offensivo. La rete la devo dedicare al mio grande amico e compagno di squadra Antonio Orlando che assieme al fratello, mentre mi scaldavo, me l’aveva pronosticata e che al momento del gol si è quasi “incastrato” in un cancello per venire ad abbracciarmi. Poi a mia moglie Greta e mio figlio Thomas e a tutta la società Fiumicino, con in testa il presidente Simone Munaretto che durante la mia degenza praticamente si è accampato presso l’ospedale e mi è stato vicinissimo».

Ma la favola di Mirko potrebbe anche essere un cerchio che si chiude: domani a Guidonia c’è la sentitissima sfida di ritorno del match di Coppa. «Sentitissima? No, io è meglio che sto tranquillo – scherza il bomber – Mi piacerebbe giocare titolare, ma spetta ai mister Natalini e Cataldi decidere e io accetterò senza problemi».