Forentina, Iachini guarda avanti: «C'è amarezza per Inter e Juventus, ma ora testa all'Atalanta»

Forentina, Iachini guarda avanti: «C'è amarezza per Inter e Juventus, ma ora testa all'Atalanta»
di Mario Tenerani
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Venerdì 7 Febbraio 2020, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 20:23
Beppe Iachini alla vigilia della sfida con l’Atalanta dopo la bufera di Torino ha cercato di spostare l’attenzione sulla prossima sfida dei viola: “Ora dobbiamo tornare a parlare di calcio”. Anche se Beppe è vicino come pensiero all’allenatore della Roma Fonseca che ha parlato di diverso metro di giudizio arbitrale in A: “Io penso ottimista e stimo molto Rizzoli, ma credo che sia necessario trovare una linea uniforme. Prima si andava sempre al Var ora si è tornati alla discrezionalità e per me non è giusto. O si va sempre o non si va mai…”.  A Firenze dopo qualche settimana si ripresenta Gasperini, contestato dal Franchi durante la partita di Coppa Italia: “I nostri tifosi penseranno a noi e non a lui, poi questa è la città dell’ironia. Anche a me è capitata una cosa del genere quando affrontai il Genoa. Sono cose di campo, finita la partita si va avanti”. 

Iachini da dove si ricomincia?
“Ora dopo lo sfogo torniamo a parlare di calcio. Il designatore Rizzoli analizza con la sua squadra di arbitri le situazioni, anche lui è un allenatore come me. Facciamo questo mestiere e andiamo a vedere le sfumature. 
Giriamo pagina. C’è amarezza perché a Milano e Torino sono venuti fuori risultati bugiardi. Abbiamo tirato più dei nostri avversari, ma non siamo stati bravi a concretizzare. Le prestazioni ci sono state, pensiamo in modo positivo. Atalanta squadra forte e collaudata”. 

Per Castrovilli, ha avuto paura?
“Un po’ di apprensione c’è stata, ma il nostro staff medico lo ha seguito benissimo e oggi se andrà tutto bene sarà della partita. Su Castro ottimista. Ci sono decorsi tecnici e burocratici da rispettare”. 

Gasperini?
“Pensiamo al campo e sono convinto che i nostri tifosi penseranno a noi e non a lui. In campo gli sfottò sono sempre esistiti. I fiorentini sono ironici, non si dovrà pensare ad altro. Poi ci sono gli insulti, ma quelli andrebbero lasciati fuori perché lasciano l’amaro in bocca. A me è capitato in passato di vivere questa situazione contro il Genoa, ma bisogna andare avanti e pedalare. Sono cose di campo”. 

Preoccupato per l’attacco che non segna? 
“No perché siamo arrivati vicino alla porta. Io non mi aspetto gol dagli attaccanti perché nel calcio è normale che siano loro a farli, mentre li aspetto dagli altri reparti. Le nostre punte sono giovani questo va considerato, ci stiamo lavorando. Se guardiamo i loro numeri…beh, non li hanno perché non hanno un passato… Sono ragazzi. Importante è che la squadra abbia una crescita offensiva”. 

Con l’Atalanta in coppa siete stati quasi perfetti… Che differenze ci saranno con l’altra sfida?
“E’ una squadra forte fisicamente e tecnicamente, poi gioca a memoria così bene che penso non abbia margini di crescita. Noi dovremo essere più intensi”.

Caceres?
“Tornerà stasera dall’Uruguay dopo un viaggio intercontinentale per questioni familiari. Lo valuteremo oggi quando rientrerà”

Pezzella sta attraversando un momento grigio?
“Tutti i difensori attraversano periodi così. Diciamo che German è stato anche sfortunato. Poi io non capisco meccanicamente il fallo di mano di Pezzella a Torino… Che deve fare un giocatore? Quindi in qualche episodio è stato sfortunato. Il reparto nel suo complesso lavora bene. 
Noi stiamo lavorando per diventare una grande squadra nella fase difensiva e anche offensiva”. 

Fonseca ha detto che in Italia nell’arbitraggio non c’è lo stesso metro di giudizio: forse è arrivato il momento di dire basta a questa presunta sudditanza psicologica?
“Ci sono tanti particolari… Un cartellino dato o non dato può essere decisivo.
Un giallo cambia le sorti di una partita. Non è solo il rigore dato o non dato a far parlare. Dobbiamo ragionare in modo positivo se vogliamo cambiare questo calcio. Abbiamo arbitri bravi, un designatore molto preparato, so come lavorano. Per far migliorare tutto. E in campo speriamo di veder un riscontro. Io voglio essere ottimista. Però oggi con la Var si deve andare a rivedere una cosa. Se la Var perde l’efficacia è finita. Il primo anno di Var si andava a vedere tutto e sempre, oggi invece si è tornati alla discrezione mi pare… Faccio gli esempi di Caceres a Milano o Milenkovic col Genoa: bisogna andare a rivedere gli episodi. Credo ci voglia una linea uniforme e invece purtroppo siamo tornati alla discrezionalità”. 
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