Le 9 di A non si arrendono il fronte anti-Tavecchio cerca altri alleati

Le 9 di A non si arrendono il fronte anti-Tavecchio cerca altri alleati
di Carlo Santi
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Domenica 10 Agosto 2014, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 17:06
Siamo agli ultimi intrighi per arrivare all’elezione di un presidente che potrebbe anche risultare vana. È caccia alla firma e c’è ancora una notte per parlare, apporre la sigla sul documento delle nove società di serie A che cercano alleati per il ribaltone e convincere in extremis Tavecchio a farsi da parte. C’è una notte per confrontarsi e per litigare ma anche per fare la conta dei voti sapendo che il partito delle schede bianche si allarga. Se il Verona, che mantiene un profilo basso, appare intenzionato a siglare la lettera dei nove club e potrebbe farlo già oggi a Fiumicino quando la Lega di serie A si vedrà (ma quanti presidenti ci saranno?), c’è il Napoli che non è d’accordo con nulla. «È un mondo che disistimo e disapprovo - dice Aurelio De Laurentiis - dalla a alla zeta». Tradotto: nessun appoggio ai due candidati.

Se oggi - o domani prima dell’Assemblea - il documento che adesso è sottoscritto da nove club avrà almeno un’altra adesione, è molto probabile che Demetrio Albertini si farà da parte, a prescindere da quello che farà Tavecchio. Davanti a una bocciatura della Lega più importante, inutile insistere. Albertini ha affidato il suo pensiero a Sky. «Con una battuta si potrebbe dire che la Federazione di Tavecchio è in bianco e nero, quella di Albertini in HD», ha detto Demetrio ricordando che occorrerebbe confrontarsi con le federazioni estere che hanno un altro passo.



LA CONTA DEI VOTI

Il documento delle società (Cagliari, Cesena, Empoli, Fiorentina, Juventus, Roma, Sampdoria, Sassuolo e Torino) diventa l’ago della bilancia. Tavecchio è convinto, va avanti in ogni caso forte delle assicurazioni di voto avute. Senza i voti della serie A, l’aspirante presidente è certo di avere il 52-53% dei voti (34 dai Dilettanti, 14 dalla Lega Pro e 4 se non 5 dalla Lega di B considerando il massimo senza defezioni). Con i voti della serie A è certo di superare quota 55-56%. Al di là delle percentuali, il consiglio federale sarà dalla sua parte ma questo non è una totale garanzia per governare dovendosi poi confrontare con altre istituzioni, dal Governo al Coni. Per questo si affaccia l’ipotesi che lo stesso Tavecchio possa chiedere al presidente del Coni, Malagò, di inviare il commissario. Tavecchio oggi incontra i suoi delegati mentre a Fiumicino si riunisce l’Assocalciatori per definire i consiglieri.



I PROBLEMI DELLA FIGC

La Federcalcio naviga in una palude, è alle prese con problemi enormi, questioni di organizzazione, di rilancio dell’intero movimento, la scelta del cittì della nazionale che tra poco più di venti giorni torna in campo. Adesso ci sono anche problemi legati al potere e in questa sfida Tavecchio - parliamo di lui perché l’altro candidato Albertini non appare in corsa per vincere la sfida - è l’uomo che vuole rimanere in piedi nonostante tutto, sorretto da chi gli sta intorno e sembra volerlo utilizzare per controllare il Palazzo. Claudio Lotito è sempre presente, pronto alla difesa del padrone dei Dilettanti. Il patron della Lazio va avanti con forza e non vuole dare nessun peso alle nove firme. «Non sono convinto siano nove perché ritengo che alla fine diversi di questi voteranno per Tavecchio», è il pensiero di Lotito che si attiene ai documenti ufficiali, ossia a quanto emerso in Lega a fine luglio. «Questa mancanza di consenso a posteriori non trova riscontro poi in termini di statuto - ha aggiunto parlando in politichese - Per modificare una delibera servono 14 voti, non certo nove. Ripeto: vedrete che domani diverse persone che hanno firmato quel documento si accorgeranno di essere state tratte in inganno e voteranno Tavecchio». La lotta appare interna con la volontà di prendere possesso anche a via Allegri. Conflitto di interesse ha detto Urbano Cairo che ha attaccato Lotito il quale aveva parlato di killeraggio mediatico. «Non capisco tutta questa attività di tutor che Lotito fa nei confronti di Tavecchio - ha detto il presidente del Torino - che sa benissimo difendersi da solo. E poi mi sono stupito vedere Lotito all’assemblea di serie B. Non vedo il motivo di partecipare a un’assemblea in cui non c’entra nulla». Malagò osserva: adesso non può intervenire nonostante questo mondo avrebbe bisogno di un azzeramento.
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