Sì PER L'ITALIA A FIRENZE
L’Italia potrà giocare a Firenze. Il via libera è arrivato dal Dpcm che consentirà dunque alla Nazionale di Mancini di giocare al Franchi la gara di Nations League del 4 settembre contro la Bosnia. Il Consiglio dei Ministri ha accolto il suggerimento fatto dalla Figc per consentire alla Nazionale di non traslocare all’estero. «Primo passo per ripartire tutti. Ottima sinergia con Spadafora» ha detto il presidente della Figc. Di fatto come si legge al punto i) del Dpcm «per consentire lo svolgimento di manifestazioni che prevedono la partecipazione di persone provenienti da paesi per cui l’ingresso in Italia è vietato o c’è l’obbligo della quarantena, all’ingresso in Italia dovranno esibire il risultato del tampone naso-faringeo effettuato non più di 48 ore prima dell’arrivo in Italia». La delegazione poi vivrebbe in una bolla fino alla sua ripartenza. Risolto un problema per il calcio italiano se ne pone un altro.
LA COPPA ITALIA VA A MILANO
Una battaglia ancora molto forte è quella sulle date. Il 23 maggio, scelto per l’ultima giornata della serie A 2020-21, crea forti discussioni. La Figc vorrebbe anticipare di una settimana. Un favore del numero uno federale, Gravina al Ct Mancini (i rapporti tra i due sono tesi per via di un ritocco d’ingaggio rimasto in sospeso) in vista dell’inizio dell’Europeo. Ma c’è di più perché la Uefa ha chiesto che lo stadio Olimpico venga lasciato libero dal 18 maggio proprio per allestirlo in vista dell’inizio della rassegna iridata. Un problema per Lazio e Roma. Si ripete il pasticciaccio già accaduto questa stagione per cui le due squadre dovranno giocare l’ultima giornata entrambe in trasferta. Non solo perché la finale di Coppa Italia sarebbe costretta a traslocare a Milano (meno probabile Napoli). Addio, almeno per quest’anno, all’Olimpico. Il 19 maggio ad ospitare l’ultimo atto del trofeo Nazionale sarà San Siro. Uno scippo alla Raggi proprio a pochi giorni dalle elezioni regionali. La Lega però sembra inflessibile. Entro la prossima settimana si deciderà.
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