Fazi in cerca di “stabilità”: «A Colleferro
per recitare un ruolo da protagonista»

Fazi in cerca di “stabilità”: «A Colleferro per recitare un ruolo da protagonista»
di Tiziano Pompili
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Martedì 4 Agosto 2015, 12:54 - Ultimo aggiornamento: 19:07
Nella parte finale della scorsa stagione di Eccellenza è stato uno dei protagonisti assoluti della promozione del Serpentara, arrivata tramite gli spareggi. Yuri Fazi, attaccante nato il 26 novembre 1984, è stato uno degli “oggetti del desiderio” di molte società del calcio dilettante laziale. Alla fine, però, la sua scelta è ricaduta su Colleferro.

E' lo stesso Fazi a spiegarne il motivo.
«Mi hanno cercato diverse squadre subito dopo la fine dei play off, ma il club rossonero è quello che mi ha voluto più di tutti».

Ma l'idea di restare alla Serpentara in serie D c'è stata?
«Rimanere al Serpentara dove ho avuto poco spazio nell’ultimo stagione e non ero considerato al centro del progetto tecnico non mi andava. Tra l’altro, consideravo conclusa la mia esperienza dopo due promozioni consecutive e 49 gol fatti. Anche se non nascondo che mi sarebbe piaciuto fare la serie D. Ma sono tifoso del Milan e credo che il rossonero addosso mi doni».

Ora approda in una piazza calcisticamente “affamata”...
«Le aspettative saranno comunque alte perché Colleferro è un club ambizioso nonostante quest’anno si parte coi riflettori meno puntati addosso».

La campagna di rafforzamento, però, vi mette nelle prime posizioni...
«E' vero, qualche giocatore importante è già arrivato e sono convinto che la società ne aggiungerà altri».

L’approccio con il tecnico Fabrizio Paris com'è stato?
«Ci siamo sempre incrociati da avversari, anche se alcuni amici che lo avevano avuto me ne hanno parlato bene. Il primo impatto è stato quello giusto, tra l’altro conosco molto bene il suo “vice” De Vizzi per averci giocato assieme: sono convinto che insieme possiamo fare bene qui».

A livello personale Fazi è considerato un giocatore di spessore, concorda?
«Si dice che nel calcio contino i numeri e onestamente i miei non sono così male. Non mi sento inferiore a nessuno, spero di poter avere la giusta considerazione».