Diritti tv, la Lega dice di no allo spezzatino

Diritti tv, la Lega dice di no allo spezzatino
di Roberto Avantaggiato
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Venerdì 2 Luglio 2021, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 08:54

Addio al calcio spezzatino. Addio alle 10 gare in dieci orari diversi, spalmate su tre giorni: sabato, domenica e lunedì. La Lega di serie A ha deciso di far cadere la proposta, contro la quale si erano levate perplessità all'interno della stessa assemblea di Lega, ieri riunita con 19 società presenti (assente solo la Salernitana). Una decisione che segue settimane particolari, considerando che la proposta era stata inizialmente approvata dai club nell'assemblea dello scorso 7 giugno, salvo poi decidere di annullare la delibera di fronte al malumore che aveva creato.

Diritti tv, cosa cambia 

L'assemblea di Lega (che ha deliberato di scrivere una lettera al premier Draghi per chiedere una capienza massima negli stadi già dalla partenza del campionato di serie A) ha anche sancito il passaggio della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana dai canali Rai a quelli di Mediaset, facendo cadere così l'ultimo baluardo del calcio in esclusiva sulla tv di Stato.

A Saxa Rubra, restano ora solo i diritti radiofonici (per 400 mila l'anno), e chissà che proprio questa assegnazione non abbia spinto la Lega a recedere dall'idea di dare corso allo spezzatino, che avrebbe reso impossibile realizzare una storica trasmissione come Tutto il calcio minuto per minuto, già fortemente in questi anni menomata dalla spalmatura delle gare su tre giorni e che manteneva uno suo perché soprattutto con le gare della domenica pomeriggio.

Mediaset, che era stata la prima, a inizio anni 90, a stringere accordi per trasmettere le gare di Coppa Italia in diretta, ha acquisito l'esclusiva, sia in chiaro che pay con una offerta, rivelata durante l'assemblea di ieri, da 48,2 milioni in media a stagione. Cifra che porterà nelle casse della Lega, in tre anni, quasi 150 milioni di euro (consierando i diritti radiofonici) che rappresentano un'altra boccata d'ossigeno per le case dei club di serie A.

 

Introiti 

La vendita dei diritti tv, per la Coppa Italia e la Supercoppa, hanno portato un incremento del 37% rispetto al triennio 2018/21 (la Lega incassò 35 milioni) e un raddoppio dei ricavi rispetto al precedente persio 2015/18 (22 milioni). Crescita probabilmente legata a come è stato creato il bando (con l'opzione in chiaro e pay che ha creato maggior interesse) e al nuovo format che prevederà, dalla prossima stagione, gare con squadre di Serie A in campo già da agosto.

Sulla mancata assegnazione alla Rai dei diritti tv della Tim Cup e della Supercoppa è intervenuto l'Usigrai, il sindacato dei giornalisti di Saxa Rubra, che definisce «la perdita della Coppa Italia una sconfitta pesante per la Rai. Gli ascolti di Euro 2020 dimostrano i ritorni che garantiscono gli eventi sportivi. È solo l'ennesimo atto - si legge in un nota - di una assenza di strategia dei vertici aziendali sullo sport del Servizio Pubblico». Il sindacato manifesta preoccupazione per il futuro di Rai Sport, annunciando «iniziative per la sua tutela».

 

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