Coppa Libertadores, River-Boca: domani l'atto finale

Coppa Libertadores, River-Boca: domani l'atto finale
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Venerdì 23 Novembre 2018, 18:42
«Chi vince questa Coppa Libertadores festeggerà per tutta la vita, mentre chi la perde sarà costretto per sempre a trascinarsi sulle spalle una dolorosa croce». L'opinione dell'ex attaccante cileno di Lazio e Juventus, Marcelo Salas, è la migliore sintesi del clima che si vive alla vigilia della supersfida di domani nel Monumental di Buenos Aires fra River Plate e Boca Juniors. Sotto la direzione dall'uruguayano Andrés Cunha, quello di domani è il primo scontro diretto fra le due squadre arcirivali del calcio argentino nell'ambito della Libertadores, trofeo sudamericano vinto sei volte dagli 'xeneizes' e tre dai 'millonarios'. I bookmaker danno in leggero vantaggio il River Plate, dopo il pareggio 2-2 dell'andata nella Bombonera, soprattutto per il fattore campo e l'opportunità per i biancorossi di sfruttare un '12 giocatorè: i 60.000 tifosi che gremiranno lo stadio dove si assegnò la Coppa del mondo 1978, la prima vinta dall'Argentina (ancora senza Maradona).

I sostenitori del Boca Juniors hanno espresso ieri tutto il proprio entusiasmo nell'ultimo allenamento diretto da Guillermo Barros Schelotto nella Bombonera, con gli spalti colmi fino all'inverosimile di 50.000 'hinchas', mentre altri 20.000 erano fuori, disperati per non essere potuti entrare all'interno dell'impianto che ha ospitato la partita d'andata conclusa sul 2-2. Ma l'entusiasmo è costato caro al club 'xeneizè, perché il Governo di Buenos Aires ha ordinato la chiusura della Bombonera per motivi di sicurezza e il presidente Daniel Angelici potrebbe dover pagare una pesante multa per la riapertura, al fine di organizzare i festeggiamenti in caso di conquista della prestigiosa coppa,l'equivalente della Champions League contesa in Europa.

Intanto, si è appreso che la polizia ha messo in atto blitz nelle case di due 'barrabravas' del River, sequestrando 250 biglietti in procinto di essere venduti illegalmente per il match, oltre all'equivalente di 100.000 euro in contanti. A riprova dell'alta tensione della vigilia della partita, che si giocherà alle 17 argentine (le 21 italiane), gli allenatori hanno deciso per pretattica il silenzio totale: Marcelo Gallardo, privo di due attaccanti titolari (Borré, squalificato, e Scocco, infortunato) deve scegliere il sostituto che affiancherà in attacco Pratto. Per Barros Schelotto, invece, il problema sarà semplicemente se fare posto o no a Carlitos Tevez che per i tifosi «deve» giocare.
Ma, contro di lui, si schierano l'anagrafe e la scarsa tenuta fisica, soprattutto se lo scontro dovesse prolungarsi oltre il 90', in caso di nuova parità, con i supplementari e i rigori. L'Apache, nell'antivigilia del match, ha caricato i 'suoì con una cena a base di asado, al fine di esorcizzare timori e paure nell'antivigilia del ritorno: dalla cena non sono stati esclusi medici e massaggiatori. È stato un modo per compattare il gruppo, a poche ore dalla «battaglia decisiva» per il titolo di campione sudamericano, che potrebbe essere uno degli ultimi in carriera per l'ex juventino.
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