“Voi siete leggenda”, la Sud torna all’Olimpico per i miti giallorossi. Nainggolan ai tifosi: «Ci mancate troppo»

Foto MANCINI
di Gianluca Lengua
2 Minuti di Lettura
Martedì 29 Dicembre 2015, 20:34 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 01:07

Bentornati campioni” con questo striscione ed una coreografia giallorossa che ha diviso in due la Curva, i tifosi della Roma hanno accolto allo stadio Olimpico i giocatori del presente e del passato che hanno partecipato all’evento benefico “Voi siete leggenda”, organizzato da Vincent Candela e dalla sua “Trentadue Onlus”. Da Aldair a Delvecchio, passando per Pruzzo, Conti, Giannini, Tommasi, Perrotta, Annoni, Boniek, Chierico, Rizzitelli, Tonetto e Tempestilli. Hanno partecipato anche i campioni della Roma attuale: Totti, Florenzi, De Rossi, De Sanctis (fischiato) e Nainggolan. Una vera propria festa per i tifosi della Roma che in circa 20 mila hanno risposto si all’invito riempendo la Sud e applaudendo durante il passaggio dei loro miti sotto al settore. Assente invece la Roma intesa come società, nessun dirigente della gestione americana ha preso parte alla festa. Non se l’è persa però l’ex presidentessa giallorossa Rosella Sensi. È da quasi tre mesi che lo zoccolo duro della tifoseria giallorossa non andava allo stadio in segno di protesta contro le rigide norme imposte dal prefetto Gabrielli sulla divisione del settore. 





NOSTALGIA NAINGGOLAN
Al momento del suo annuncio il centrocampista belga è stato tra i più acclamati dalla Sud, una passerella quella sotto la Curva che lo ha fatto di nuovo emozionare e battere il cuore:
«Ci manca troppo» è il tweet del Ninja con allegato un video da bordo campo. 

CORI E STRISCIONI
I tifosi cantano a squarciagola mentre le leggende corrono e segnano in campo; durante la partita non sono mancati gli striscioni per i calciatori presenti
«Glorie di un passato mai dimenticato amore che il tempo non ha cancellato» oppure quelli autocelebrativi «Siamo ancora qua». Sono stati cantanti anche cori contro le forze dell’ordine ed il prefetto Gabrielli oltre a quelli discriminatori contro Napoli («Oh Vesuvio lavali col fuoco»). 

© RIPRODUZIONE RISERVATA