Roma, porta aperta al cambio

Robin Olsen
di Stefano Carina
3 Minuti di Lettura
Giovedì 28 Marzo 2019, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 09:01
ROMA Venti gol subiti nelle ultime 8 gare disputate con la Roma ai quali si sommano i quattro nelle ultime due partite con la Nazionale. Non è certamente un momento felice per Olsen, finito nel mirino di critica e tifosi dopo il pareggio 3-3 tra Svezia e Norvegia. E in effetti, andando a riguardare i gol presi, su tutti e tre c’è un’indecisione del portiere. Sul primo sbaglia l’uscita, che costa ai suoi compagni lo svantaggio iniziale. Sul raddoppio poteva fare sicuramente di più: se è vero che King colpisce di testa da pochi passi, la conclusione è centrale. Olsen tocca ma non respinge accompagnando la palla in porta. Sul terzo il patatrac: accenna l’uscita, poi ci ripensa. Rimane così a metà strada e viene fulminato da Kamara.
 
L’INVOLUZIONE 
Momenti del genere capitano ad un portiere. Il problema per Olsen paradossalmente è un altro: anche quando le cose andavano (relativamente) bene, l’ex Copenaghen non ha mai convinto del tutto. Sostituire Alisson sarebbe stato difficile per chiunque ma di settimana in settimana Robin ha iniziato a palesare delle lacune che nemmeno il preparatore Savorani è riuscito a sanare. Tra l’altro Robin ha perso anche quel feeling con la buona sorte che lo aveva contraddistinto nei suoi primi mesi romani: le clamorose papere commesse anche in giallorosso, fino a poco tempo fa, non erano (quasi) mai state influenti sul risultato finale. Dal gol annullato a Falque più la “smanacciata” sul tiro di Baselli alla prima giornata; la rete non concessa a Higuain dopo una sua uscita sbagliata; i pali interni di Bennacer e Chisbah che 9 volte su 10 finiscono in rete; la notte disastrosa con il Genoa fino a arrivare alle ultime della serie: il momentaneo vantaggio di Ciano a Frosinone, il 3-0 di Cataldi al derby e il gol annullato a Krunic con l’Empoli. Una serie incredibile. In patria invece, hanno impiegato poco per criticarlo. Anche se qualche giorno prima Olsen era stato decisivo nel successo per 2-1 con la Romania con una parata determinante nel finale di partita e la scorsa estate aveva disputato un buon mondiale in Russia. Basta fare un giro sui social e si leggerà di tutto.
  
COLLOQUIO IN VISTA 
I gravi errori rimettono in discussione il ruolo dello svedese anche a Trigoria. Se il futuro sembra segnato (cessione in estate, anche se lui fa finta di nulla, e virata su Cragno del Cagliari), il presente vede la sua titolarità in forte dubbio. Ranieri, sin dal giorno del suo insediamento, ha lasciato intendere di nutrire qualche perplessità: «Chi sarà il titolare in porta? Vediamo». Di certo sia la prova contro l’Empoli che quella con la Spal, per non parlare dell’ultima performance in nazionale, fanno salire le quotazioni di Mirante. Il portiere napoletano, pur senza entusiasmare nelle gare nelle quali è stato chiamato in causa, ha regalato tranquillità al reparto. Quella che adesso sembra mancare quando gioca Olsen. L’involuzione dello svedese è ravvisabile soprattutto nelle uscite. Non ne rischia più una. Nemmeno quando il pallone vaga ad altezza uomo nell’area piccola del portiere, territorio di sua completa competenza. Ranieri parlerà con il ragazzo nelle prossime ore e poi prenderà una decisione. Difficile che possa ‘bruciarlo’ non facendolo giocare con il Napoli. Ma da ora in poi chi sbaglia paga. Nessuno escluso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA