Non è stato uno sfogo, ma una sfuriata a tutti gli effetti quella andata in scena al fischio di finale di Juventus-Fiorentina all’Allianz Stadium. Una sorta di resa dei conti: Massimiliano Allegri contro tutti, nessuno escluso. Qualcosa del genere si era già assaggiato a Roma, dopo la sfida contro la Lazio in campionato, visto che il tecnico bianconero non è nuovo ad alzare la voce nel post gara, soprattutto dopo una sconfitta. Ma stavolta è andato oltre, sfruttando la privacy dello spogliatoio juventino per un “terzo tempo” fuori programma dai toni più accesi che mai, e per giunta dopo una vittoria per 1-0. Un successo che cementa il terzo posto Champions, ma non cancella le difficoltà di una squadra incapace di andare oltre il 25% di possesso palla e in estrema sofferenza nella ripresa. E proprio la gestione del secondo tempo e dei minuti finali ha mandato su tutte le furie Allegri. Così dopo l’apparente tranquillità nelle dichiarazioni tv del post partita, Max si è scatenato nello spogliatoio. Un modo anche per tenere alta la tensione nella settimana che porterà al derby di Torino, dopo aver di fatto blindato l’obiettivo qualificazione alla prossima Champions. Nel mirino del tecnico l’intera squadra che si è accontentata del minimo vantaggio e nel secondo tempo ha rischiato di incassare il pareggio in più di un’occasione. Con un gestione dei 90 minuti approssimativa, non da big. Il fiume in piena negli spogliatoi non ha risparmiato nessuno, neppure i dirigenti Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna e i loro tentativi di riportare la tranquillità nel gruppo dopo la partita.
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MOTTA ALL’ORIZZONTE
Se prima venivano celebrati all’insegna del “corto muso”, ora i soliti difetti della Juve iniziano a pesare, anche per il futuro di Max, sfiduciato da un girone di ritorno da incubo e sotto pressione per il pressing di (su) Thiago Motta.