Ecco la Juve, Roma d'attacco
Garcia vuolela rivincita
di Ugo Trani

Ecco la Juve, Roma d'attacco Garcia vuolela rivincita di Ugo Trani
di Ugo Trani
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Lunedì 20 Gennaio 2014, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 11:21
​Ci tengo molto. E’ una partita importante: per me, per la gente e per tutti voi: prepariamola bene La raccomandazione ci sta, anche perché lo stato d’animo di Rudi Garcia è lo stesso dalla notte del 5 gennaio. Avrebbe voluto rigiocare subito lo scontro diretto: il 3 a 0 di Torino non gli è andato proprio giù. Lo considera risultato bugiardo, soprattutto nel punteggio. La Juve è avanti in classifica di 8 punti, ma il francese è sicuro che il divario tra i bianconeri e la Roma sia momentaneamente esagerato. Domani il suo primo obiettivo sarà proprio questo. Per lui il gap tra le due rivali è inferiore: se ne accorgeranno Conte e il resto d’Italia nel quarto di finale di Coppa Italia all’Olimpico. Per questo pretende concentrazione e applicazione dal suo gruppo. Al quale si sta rivolgendo in queste ore. Per renderlo mentalmente ancora più forte. Più consapevole della competitività. Lo ha fatto a caldo, già sabato sera nella pancia dell’Olimpico, e anche ieri mattina nello spogliatoio di Trigoria. Ricordando che davanti alla porta, contro i campioni d’Italia, bisogna essere spietati. Niente sprechi, per non avere poi rimpianti. Lo ripete spesso in sala video.

La Juve, con i suoi 12 successi di fila in campionato, si conferma superpotenza, almeno in Italia. E’ l’unica ad aver battuto in questa stagione la Roma. Che però ha reagito alla grande e da grande dopo quella sconfitta. Tre vittorie di fila, compresa quella di Coppa Italia contro la Sampdoria, e parziale di 8 reti a 0 per i giallorossi. All’Olimpico, a parte i passaggi a vuoto contro il Sassuolo e il Cagliari, Garcia ha raccolto il massimo: 10 successi in 12 gare interne. E solo 2 reti incassate, l’ultima l’8 dicembre contro la Fiorentina. De Sanctis nelle due partite in casa del 2014 non è stato mai chiamato a intervenire. I match contro il Genoa e il Livorno sono stati a senso unico e senza storia. Certo, le due avversarie non sono sembrate all’altezza, ma la Roma fisicamente e psicologicamente sta ormai recitando la parte della squadra di vertice. Gioca, si diverte, costruisce occasioni da rete e, cosa fondamentale, vince.

La bruciatura più fastidiosa per Garcia, dopo Torino, è stata l’esaltazione della strategia di Conte. Il francese è convinto di non aver perso il duello con il collega sul piano puramente tattico. La Juve si è sistemata in campo con prudenza: cinque uomini in difesa, aspettando i giallorossi che hanno avuto per gran parte del primo tempo l’iniziativa. A sentire Rudi, però, la Roma non ha mai concesso ripartenze pericolose agli avversari. Come a dire: sono stati solo gli episodi a incidere sul risultato e non le mosse del tecnico bianconero. Quella sconfitta si sintetizza nelle distrazioni sulle prime due reti e nell’espulsione (da evitare) di De Rossi che ha preceduto la terza. Insomma il 4-3-3, o anche il 4-2-3-1 in corsa, non si discute. A viso aperto anche domani sera, magari alzando il ritmo, come non è successo a Torino, per evitare che i rivali non abbiano il tempo di sistemarsi.

Garcia è ancora senza Balzaretti. Ma la difesa rimane il vanto del suo lavoro a Trigoria. E’ la migliore del torneo, 10 reti subite e senza prenderne in 14 gare su 21. Contro la Juve rientrerà a destra Maicon. Torosidis è andato bene a destra contro il Livorno e può diventare anche l’alternativa a Dodò sulla fascia sinistra. Se il reparto arretrato è efficace, il merito non è solo degli interpreti della linea a quattro. Conta l’assetto, solido e organizzato. Ora il francese deve scegliere come utilizzare proprio i quattro centrocampisti che sono il cuore della squadra: uno in partenza dovrebbe restare fuori. De Rossi è in dubbio: ha chiuso la gara di sabato con il riacutizzarsi dell’infiammazione all’alluce e ieri ha avuto anche qualche linea di febbre. Pronto Nainggolan. Davanti il tridente d’oro con Florenzi, Totti e Gervinho: garantisce qualità, equilibrio e imprevedibilità. Ma i cambi possono diventare fondamentali: Ljajic è in forma e Destro ha il gol facile. I due hanno aperto e chiuso la gara con il Livorno. La soluzione in più viene dai quattro centrocampisti. Usandoli in blocco, oltre al 4-2-3-1 con Pjanic trequartista, è possibile pure il 4-3-2-1, con due mezze punte. Garcia si può sbizzarrire, con la nuova opzione. Domani e anche più avanti, quando avrà pure il suo pupillo Bastos.
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