Roma, Mourinho: «Troppe partite incidono su infortuni e qualità di gioco. Con il Servette farò turnover»

I giallorossi torneranno in campo in Europa League

Roma, Mourinho: «Troppe partite incidono su infortuni e qualità di gioco. Con il Servette farò turnover»
di Gianluca Lengua
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Mercoledì 4 Ottobre 2023, 16:26

José Mourinho annuncia almeno 3/4 cambi in vista della sfida di domani contro il Servette, ma punta il dito verso i troppi impegni settimanali: «Anche in altri paesi si parla di queste situazioni, tra infortuni e intensità e qualità di gioco, la gente lo capisce. Faremo qualche cambio ovviamente, l’avevo già detto dopo il Frosinone».

Sette partite ogni tre giorni è un carico grande da gestire?

«È una situazione da cui non possiamo nasconderci. È un problema reale per tutte le squadre che giocano in Europa, principalmente per quelle che hanno rose meno equilibrate. Anche in altri paesi si parla di queste situazioni, tra infortuni e intensità e qualità di gioco, la gente lo capisce. Faremo qualche cambio ovviamente, l’avevo già detto dopo il Frosinone. Paulo sarà in panchina e altri tre o quattro riposeranno. Dobbiamo vincere la partita, per farlo serve una squadra in grado di riuscirci. Non sarà turnover totale, ma qualcosa farò». 

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Dagli allenamenti sta vedendo passi in avanti dai suoi giocatori, anche dal punto di vista mentale? Le pesa non essere in panchina domani?

«Ho fiducia nei giocatori e nello staff.

Lo stare in panchina può avere un piccolo impatto, dipende anche da come va la partita. Abbiamo vinto o perso con me fuori, quindi non fa differenza. Nell’ultima partita contro il Frosinone, il nostro lavoro non è cambiato. Il giorno dopo abbiamo lavorato su tutto quello fatto bene e che si può fare meglio. Questo definisce quello che siamo, abbiamo lavorato sulle due cose, su autostima e fiducia. Contro il Frosinone è stato tutto perfetto. Oggi abbiamo analizzato il Servette, abbiamo fatto fase difensiva e offensiva. Possiamo arrivare senza dubbi, questa è la situazione».

L’obiettivo della Roma è quello di arrivare in fondo all’Europa League?

«È prematuro. Il primo obiettivo è qualificarci, il secondo arrivare primi. Lo scorso anno abbiamo giocato due partite in più contro una squadra che arrivava dalla Champions. L’obiettivo è andare passo dopo passo e poi vediamo. Se vedi le squadre che sono già in Europa League sono già di altissimo livello, se guardi le due gare di Champions qualche squalo può arrivare sempre. Lo scorso anno era difficile, ma siamo arrivati in finale». 

 

Bove può giocare domani titolare? Fa comodo un giocatore come lui a centrocampo con le sue caratteristiche?

«Fatemi fare lo scemo, perché ho diritto di farlo qualche volta. Quando parlate di Bove dovete ricordare chi l’ha fatto Bove. Quando sono arrivato qui, Bove stava andando in prestito a una squadra di Serie C. Datemi credito. Domani gioca di nuovo, è un ragazzo sano, non ha storie cliniche. Lavora incredibilmente sempre anche quando non gioca e questa è una qualità preziosa nel calcio di oggi. Lui è straordinario a questo livello. Quanti più minuti fa, più può evolvere, prende questi minuti con grande senso di responsabilità. Giocherà domani, è sempre positivo nella squadra, nel secondo tempo dell’altro giorno si è liberato e ha avuto l’opportunità di inserirsi e arrivare davanti la porta. Cresce, il suo allenatore è molto orgoglioso di avergli dato l’opportunità di arrivare in Serie A partendo dalla Serie C. 

Quanto Paredes dà in più alla Roma e quanto c’è da lavorare quando la palla ce l’hanno gli altri?

«È un prodotto finito come giocatore, non è un ragazzino in fase di evoluzione. È quel giocatore lì, che in fase offensiva mi è piaciuto tanto da sempre, adesso che ci lavoro gli dico calmo con la palla. La squadra con lui è diventata una squadra che invece di avere meno possesso palla ne ha di più dell’avversario. Questa è la sua caratteristica, una connessione tra i difensori e la parte offensiva, grande tranquillità con la palla e se la gode. Senza palla è come il resto della squadra, non veloce, con una transizione forte e reattiva, quello che cerchiamo è trovare equilibri. Così il problema si sente meno. Nell’ultima partita mi è piaciuto l’equilibrio che la squadra ha avuto. Mi piaceva tantissimo Matic, per questo motivo ha giocato per me in tre club diverse, mi piace tanto Paredes come carattere e giocatore e in fase offensiva è un grande giocatore». 

Come si ci prepara ad affrontare una squadra come il Servette che appresta a giocare il suo match più importante dopo 20 anni?

«Bisogna rispettare il Servette, non ha fatto male nelle qualificazioni di champions. Ha un buon allenatore, una squadra organizzata, non è facile, cambierò 3/4 giocatori perché ho rispetto. Hanno una bella squadra e un bella città ma spero torino a casa con zero punti».

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