Napoli-Roma, De Rossi: «Zero alibi, giochiamocele tutte». Rush finale per la corsa Champions

Oggi alle 18 il big match

Napoli-Roma, De Rossi: «Zero alibi, giochiamocele tutte». Rush finale per la corsa Champions
di Alessandro Angeloni
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Domenica 28 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 07:32

Daniele De Rossi sostiene, a ragione, che il Napoli, per l’organico, è la squadra che si avvicina più all’Inter. Non sottolinea, e fa anche bene, che la sua Roma, quella nata il sedici gennaio scorso, è poco meno (e non come dice la classifica) all’Inter per i punti conquistati, 29 contro 35 dei nerazzurri. Questa media derossiana, spalmata sulle 33 gare giocate, porterebbe la Roma a 73,6 punti, quindi al secondo posto. La trasferta di Napoli, alla luce di questi numeri, potrebbe apparire come una scampagnata primaverile: la Roma avrà davanti una squadra oltre la crisi di nervi, che ha cambiato due allenatori ed è reduce da una contestazione post sconfitta a Empoli. Ma De Rossi ragiona sulle insidie: la forte rosa degli ex campioni d’Italia e un “Maradona” urlante. E in più, guardandosi un po’ dentro, una Roma che è al limite delle forze.

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Il calendario

Quello di oggi è il terzo appuntamento della settimana dopo le sfide con Bologna e Udinese e tra quattro giorni c’è il Leverkusen (che invece ha giocato ieri contro lo Stoccarda, pareggiando all’ultimo istante e conservando l’imbattibilità).

E gli impegni continueranno con le sfide con Atalanta e Juve, oltre al ritorno di Coppa e, chissà, magari con la finale europea (più le ultime due di campionato con Genoa ed Empoli). De Rossi sa che non potrà puntare sempre sui migliori e deve gestirli, rischiano un calo di qualità. Le scelte diventano decisive e in certi casi - come oggi - il tecnico è aiutato dalle squalifiche (Paredes, Llorente) e infortuni (Smalling e Lukaku). Oggi rivedremo Ndicka e questo è già un passo avanti. La Roma non ha finito la corsa con l’urlo di Udine, anzi. Lo sforzo vero arriva adesso e DDR ne è consapevole e, da amante delle statistiche, sa pure che la sua Roma spesso ha ottenuto più di quanto prodotto: dal 16 gennaio +7.04 gol fatti, 0.38 in meno subiti e 8.06 punti un più. Qui è nato il sogno. «Le difficoltà maggiori dipendono dal dover affrontare tantissime partite ravvicinate, avere pochi giorni per prepararle e soprattutto avere di fronte avversari forti come il Napoli. Tutte le squadre sono di livello altissimo, servirebbero forze fresche, ma pure i nostri avversari hanno tanti impegni. Non ci piangiamo addosso, al “Maradona” sarà una partita difficile, contro l'unica squadra che a livello di giocatori è vicino all'Inter. Non dobbiamo fermarci alla gioia di Udine, il traguardo resta difficile da raggiungere». La Roma non vince a Napoli dal 3 marzo 2018, 4-2: doppietta di Dzeko, Under, Perotti. E con le prime otto della classifica fino a ora ha ottenuto solo otto punti: 1 con l’Atalanta, 4 con la Lazio e tre con il Napoli (all’andata). Zero con le prime quattro in classifica.

Solo il successo

Giocare con l’assillo di dover prendere sempre tre punti non è facile. La Roma, solo vincendole tutte potrà avere la certezza del quinto posto, e fare strike è tutt’altro che semplice, mentre sulla carta è più facile per l’Atalanta, che deve recuperare a fine stagione la partita con la Fiorentina, che magari non avrà più obiettivi concreti da raggiungere. «Tre mesi fa avrei firmato per trovarmi in questa posizione. Siamo riusciti ad accendere la corsa Champions, e ora non è solo un sogno ma è qualcosa di possibile. Sarà difficile, c'è il peso delle avversarie e del calendario, ma siamo consapevoli di aver fatto ottime gare contro squadre molto forti. Se ci avessero detto che l'Atalanta avrebbe fatto un solo punto tra Verona e Cagliari ci saremmo messi a ridere, ma verso la fine del campionato le squadre di bassa di classifica possono essere più fastidiose rispetto ad altre».

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