Rugby, Italia pronta al Sei Nazioni
«Vogliamo almeno due vittorie»

Gli azzurri con le nuove maglie
di Paolo Ricci Bitti
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Giovedì 23 Gennaio 2014, 18:36 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 17:14
Cominciamo dai sentimenti, perch si sa che il rugby uno sport di valori: tutti gli sponsor della nazionale hanno rinnovato i contratti e altri sono in fila per legare il loro nome alla saga degli azzurri nel Sei Nazioni. Questa la notizia lanciata subito dal presidente della Fir Alfredo Gavazzi alla presentazione nel salone d'onore del Coni della centoventesima edizione del Torneo che decollerà il 1° febbraio con Galles-Italia. Continua insomma, pur di questi tempi, la corsa al rugby azzurro che in quattordici anni e 70 partite ha raccolto 11 vittorie e un pareggio. Con questo ritmo (comprensibile per i rugbysti di lungo corso, incomprensibile per il mondo dei risultati a tutti i costi, ininfluente per l'esercito dei nuovi fedeli dell'ovale) quale sport italico raccoglierebbe il consenso della nazionale di Parisse & Co.?



Quale altro sport porta a Roma un indotto di 20 milioni di euro a stagione senza costare un centesimo di ordine pubblico?



Mentre la risposta soffia nel vento, per i due match previsti quest'anno all'Olimpico (Scozia il 22 febbraio e il 15 marzo l'Inghilterra) sono già stati venduti 90mila biglietti con l'obbiettivo dei 120mila a portata di mano. E anche quest'anno il responsabile dei grandi eventi della Fir, Pierluigi Bernabò, e Coni Servizi allestiranno nel Foro Italico il villaggio per il terzo tempo divenuto in appena due stagioni il più entusiasmante rispetto ai dopopartita allestiti nelle altre capitali del Torneo dove si battaglia da qualche annetto in più, ovvero dal 1883.



Dai valori ai valori: “Corro volentieri il rischio di essere retorico – ha detto il delegato allo sport di Roma Capitale, Luca Pancalli – ma ormai l'affetto dei romani al Sei Nazioni è consolidato ed è basato proprio sui valori educativi di questo sport che porta tutta la famiglia allo stadio”. Temi già riecheggiati negli interventi del presidente del Coni, Giovanni Malagò, e del presidente della Regione, Nicola Zingaretti. E anche in quello di Marinella Soldi, amministratore delegato di Discovery Italia che con il canale DMax trasmetterà in chiaro e in diretta tutti i 15 match del Torneo , ecco la grande novità del 2014 che riporta al primo boom mediatico del Torneo sugli schermi di La7.



“Sono italiana, ma sono cresciuta in Inghilterra – ha detto l'ad del terzo gruppo televisivo italiano dopo Rai e Mediaset – e quindi il mondo del rugby mi ha sempre affascinato e così, quando c'è stata la possibilità di acquisire i diritto del Torneo non ho avuto dubbi. E l'interesse che ha innescato questa nostra decisione in questi ultimi mesi conferma che c'è un'enorme passione per la nazionale che siamo pronti a raccontare e a far vivere al nostro pubblico sia in tv sia sul web con la novità dello streaming”.



Come sempre, a queste presentazioni in cui toni e cifre inducono effettivamente al sorriso, partecipano sempre un gruppo di ragazzoni, con lo scudetto tricolore e la scritta Cariparma sul petto, e un signore (da tre stagioni con i baffi) che stanno sulle loro, come se stessero pensando ad altro. E' che i giocatori e il ct Jacques Brunel sanno che poi tocca a loro scendere in campo e mettersi sulle spalle tutto questo entusiasmo. L'anno scorso andò alla grande, due vittorie e il quarto posto. “E adesso puntiamo a fare ancora meglio, sia allOlimpico che in trasferta. Abbiamo molte ambizioni, ma affronteremo avversari che la vedono allo stesso modo. Il fascino del Torneo è da sempre la sua imprevedibilità ma intanto cercheremo di rendere meno prevedibile degli ultimi mesi la nostra difesa che deve tornare ad essere impenetrabile”. Annuivano, a queste parole, i giganti con le nuove maglie dell'Adidas che accentuano uno dei valori senza prezzo del rugby, il patriottismo, con i colori verde, bianco e rosso trasferiti sulle tre strisce che corrono lungo le maniche.

















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