Amerique, vince Idao de Tillar con in sediolo il "diavolo" Duvaldestin. Male gli italiani Ampia Mede e Vivid Wise

Vittoria da favorito di Duvaldestin nell'ippodromo di Vincennes a Parigi

Duvaldestin vince a Vincennes
di Piero Mei
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Domenica 28 Gennaio 2024, 19:03

C’era un “diavolo” oggi nell’”inferno” di Vincennes, l’ippodromo di trotto di Parigi, in mezzo a una foresta e sotto un castello, la pista che chiamano “inferno” perché è nera (bitume e carbonella), infinita nelle sue diritture. Una discesa pericolosa per l’andatura del trottatore e una salita che toglie gambe e fiato. Quel “diavolo” era un cavallo di sei anni, Idao de Tillar, il quale quando corre fa solo due cose: o rompe al galoppo (gli era capitato nella giravolta di partenza dell’Amérique 2023) o vince (lo ha fatto oggi nell’Amérique 2024, 450 mila euro al vincitore). Ha vinto da favorito e da dominatore, perché il cavallo e la corsa sono stati sempre nelle mani del giovane guidatore (poco più che ventenne) Clément Duvaldestin, che è figlio di Thierry, l’allenatore di Idao de Trillard.

La famiglia è normanna e cavallara; ha al seguito un intero villaggio dell’Orne, La Ferté-en-Ouche, che ha organizzato bus di tifosi per partecipare in massa alla grande festa pop che è sempre, l’ultima domenica di gennaio, l’Amérique: 60 mila spettatori, roba da Stade de France o da Olimpico romanista. E un po’ erano rimasti a piedi per ritardata prenotazione. Idao de Tillard ha preso subito, se non il comando delle operazioni, il loro controllo. Al via è la svedese Joviality (5 anni: buona per i prossimi Amérique) ad animare la vicenda, ma Duvaldestin porta subito in avanti Idao e tiene a vista l’animatrice.

Dietro cercano di trovare la posizione buona per il lancio finale pure gli italiani a guida francese Ampia Mede Sm e Vivid Wise As, che però quel lancio non avranno finendo rispettivamente settima e nono pure se in mezzo a un folto plotone che segue, quasi a fargli da corteo, il formidabile vincitore che chiude in 1:11.6 al chilometro, 8 decimi più alto del record della corsa.

Sorprende per il secondo posto il poco quotato Hokkaido Jiel, Joviality conserva la terza posizione davanti a Go On Boy che, sferrato per la prima volta, finisce quarto con un rimarchevole rush davanti ad Italiano Vero (è il nome: il cavallo è francesissimo ed appartiene agli Allaire) e ad Hooker Berry che aveva vinto l’Amérique di un anno fa. Grandi festeggiamenti normanni e gesto gentile del giovane Clément: non “docciava” con lo champagne del podio gli altri guidatori ma andava verso il pubblico innaffiando i dirimpettai e poi lasciava la bottiglia, come souvenir, a un bambino in prima fila.

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