SENTI CHE MUSICA
E’ il duo tecnico, quello di Giorgio con la Flamini, l’indiziato maggiore di medaglia secondo la cittì: gareggerà al suono di Robot Boys e dei Dupstepic; nel tecnico, nel quale Minisini fa coppia con la Perrupato, la musica sarà quella di Dream On degli Aerosmith. Per inciso c’è una terza sincronette nella vita di Giorgio, e questa, Eleonora Cordeschi, è davvero nella vita, essendo la sua fidanzata.
Per gli amanti delle playlist si segnalano le musiche sulle quali le azzurre faranno gara nelle specialità tutte femminili: si va dai superclassici e già sperimentati come la Tarantella napoletana Masaniello del Seicento per il duo tecnico alla Passione di Cristo di Debney per il solo free, dal Volo del calabrone di Garrett per il tecnico squadra a Sheherazade di Rimsky Korsakov per il combo libero, fino alla musica composta per l’occasione, come The Season on Earth di Michele Braga per il libero di squadra, per non citarne che alcuni.
COREOGRAFIE
C’è una ricerca che tutto coinvolge nel sincro: la coreografia. Per il duo libero è di Gana Maximova. Per il duo misto si è cercato di dare modernità, utilizzando l’avvento dell’uomo con il suo specifico, sfruttando sia la maggior velocità che quella di un aggancio che possa definirsi «più sensuale».
Certo, dice la cittì, «Russia e Cina sembrano d’un altro pianeta». La Russia mantiene i suoi segreti: non s’è fatta vedere in giro per il mondo e vuole stupire in casa a Kazan. «Subito dopo Ucraina e Giappone». Poi le altre: l’Italia che puntava sul Canada e l’ha superata a Barcellona 2013 adesso tiene nel mirino la Spagna che è un po’ in ribasso anche dopo l’uscita di scena dell’allenatrice accusata di crudeltà dalle ragazze e che ora è andata ad allenare la Francia. Le azzurre stanno crescendo, è il parere della cittì, «e la crescita è graduale, non improvvisa: mano a mano che le migliori lasciano per sopraggiunti limiti di età, noi che abbiamo puntato sulle giovanissime andiamo avanti». Certo che, essendo uno sport in cui la classifica è decisa dai giudici e non dal risultato sul campo (che però spesso è anch’esso deciso dai giudici o arbitri che dir si vogliano) si parla di crescite in “zero virgola”. Ma su questa novità del maschio italiano molto si punta. Del resto “italians do it better”.
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