Tamberi non rischia, Jacobs riparte: gli uomini d'oro preparano il mondiale

Il campione dell'alto si ferma a Heilbronn: pedana troppo bagnata

Tamberi non rischia, Jacobs riparte: gli uomini d'oro preparano il mondiale
di Piero Mei
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Domenica 6 Agosto 2023, 22:06

Gimbo Tamberi, che insegue l’unico oro che manca alla sua collezione, quello del mondiale all’aperto che si assegnerà fra domenica 20 agosto, qualificazione, e martedì 22, finale, a Budapest, voleva mettersi alla prova sulla Piazza del Mercato ad Heilbronn, in Germania. Ma pioveva: «L’anno scorso sono scivolato sulla pedana bagnata di Zurigo nlla finale di Diamond League e non me la sento di rischiare», ha detto, scusandosi di persona, perché Gimbo è uno di quelli che ci mette la faccia. Lo ha fatto dalla postazione dello speaker, sul lato di quella piazza nella quale i ciottoli erano stati coperti da una pedana a ferro di cavallo rettangolare, per consentire la rincorsa da ogni lato, e con gli addetti all’impianto posticcio che faticavano spingendo un gigantesco rullo che asciugava la possibile corsia utilizzata.

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Aveva appena aperto i salti, addosso i pantaloni lunghi della tuta, primo al turno d’inizio a 2,10 metri che per lui è come saltare sul predellino per l’uomo della strada.

A 2,15 passava ed avrebbe passato poi tutte le altre misure proposte: la sua gara di rifinitura mondiale finiva a bassa quota e in clima avverso. La gara gli dava ragione: si succedevano gli errori altrui e si concludeva con la vittoria del neozelandese Hamish Kerr a 2,28, stessa misura superata dal sudcoreano Woo Sang-kyeok. «Tornerò l’anno prossimo», prometteva Gimbo agli spettatori coperti di poncho più o meno riparatori. Il salto in piazza gli piace: anni fa lo onorò volando a 2,37. Ora dovrà testarsi “in solitaria”.

 

Lo faranno, invece, in gruppo, gli eroi di Tokyo 2020 che si disputò nel 2021, gli staffettisti d’oro della 4x100: è previsto a Roma un raduno di tutte le staffette, maschili, femminili e mista, 4x100 e 4x400, tutti i cinque quartetti qualificati per Budapest e perciò ci saranno anche Jacobs, il mistero glorioso degli ultimi tempi, che si proclama “pronto all’uso” e nel caso suo l’uso è sul podio, Tortu, Desalu e Patta. Ci sarà, prima del lavoro più tecnico e più duro, da verificare la condizione fisica dei nostri campioni, reduci più o meno da infortuni di lunga o breve data. Sarà, naturalmente, della partita anche Samuele Ceccarelli, l’uomo che ha battuto Jacobs agli Euroindoor, come Marco Ricci e Roberto Rigali, quest’ultimo primo frazionista nella staffetta con Tortu, Patta e Ceccarelli che con il 38.04 a Grosseto blindò la qualificazione mondiale, provocando la felicità anche troppo esultante del simpaticissimo Filippo Tortu.

In gruppo (e che gruppo! Saranno in 93, 50 ragazzi e 43 ragazzi) anche gli Under ’20 che da lunedì a giovedì saranno impegnati negli Europei riservati a quell’età a Gerusalemme: è la semina per il futuro, dopo lo scossone dato all’atletica dei grandi con i cinque ori di Tokyo, cose mai viste neppure ai “tiempe belle ‘e ‘na vòta”. E torna, nello stadio che lo ha fatto conoscere, il nostro Mr Jump, quel Mattia Furlani che un anno fa, nell’edizione destinata agli Under ’18, vinse proprio lì il titolo continentale sia nell’alto che nel lungo, presentandosi come il teenager di punta dell’atletica che tutto il mondo fa. Quest’anno Mattia, che vive a Rieti ed è allenato da papà e mamma, si è dedicato solo al lungo, prendendosi i record d’età del suo idolo Andrew Howe. Vuole stupire a Gerusalemme e “allungare”, è il verbo giusto, fino a Budapest, mondiale dei grandi.

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