L'ACCUSA
La vicenda è collegata alla positività di Alex Schwazer e per questo la Procura ha chiesto una squalifica pesante. Complicità e omessa denuncia nella positività dell'ex fidanzato e, nello specifico, per «aver fornito assistenza e aiuto a Schwazer ad eludere il controllo antidoping di Oberstdorf, ossia nella casa tedesca della pattinatrice, il 30 luglio 2012 e per la mancata collaborazione e l'omessa denuncia di circostanze rilevanti». Si aggiunge la mancata denuncia della frequentazione del dottor Ferrari, medico squalificato. Quel giorno del 2012, Carolina ha negato al medico della Wada la presenza in casa di Schwazer, circostanza confermata davanti alla Procura della Repubblica di Bolzano che sta indagando su questo caso diventato di rilevanza incredibile con un dispiego di forze, mezzi e denaro non certo idonei alla vicenda. Per nessun altro caso di doping non c'è stato un intervento così massiccio. Stamattina, dicevamo, comincia il processo. La tesi che l'azzurro porterà avanti sarà quella di aver mentito all'ispettore perché non sapeva che l'ex fidanzato si dopava. «Avevo pochi secondi per decidere - ha detto Carolina - e adesso accusarmi di averlo coperto è insopportabile».
LA STRATEGIA
Il presidente della seconda sezione del TNA, il Tribunale Nazionale Antidoping, Luigi Fumagalli, ha negato che la Kostner abbia durante il processo il sostegno della sua Federazione che è stata tenuta fuori dal dibattimento. Intanto il suo avvocato Fontana ieri non ha voluto anticipare quale sarà realmente la strategia difensiva. Che non potrà discostarsi troppo da quanto detto, ossia che Carolina non sapeva che Schwazer si dopasse. Questo, però, diventa non troppo credibile visto che lei stessa ha ammesso che Alex utilizzava la notte la tenda che, pur non essendo doping, è un piccolo segnale. Non è escluso che il legale voglia chiedere di ascoltare Michele Didoni, l'allenatore di Schwazer nell'ultimo periodo agonistico, carabiniere anche lui come lo era Alex che, però, non si è presentato quando, un paio di mesi fa, era stato chiamato dalla Procura Antidoping del Coni come persona informata dei fatti.
LE NORME
Cinquantuno mesi di stop. Una condanna decisamente esagerata per Carolina, che ha fatto inorridire anche il presidente del Coni che, da amico e tifoso di Carolina, non certo da capo dello sport italiano, ha detto che non capiva. Adesso, però, arriva il nuovo codice della Wada, l'Agenzia antidoping mondiale, in soccorso della Kostner. In vigore dallo scorso primo gennaio, il nuovo codice prevede uno sdoppiamento delle squalifiche per complicità e viene abbassato il minimo da 4 a 2 anni. Resta invece immutato l'articolo 3.3, quello relativo all'omessa denuncia che rimane di tre mesi. Quindi, al massimo, Carolina rischia 2 anni e tre mesi di stop.