Europei di nuoto, Martina Grimaldi vince l'oro
Prima nella 25 km di fondo, la gara più lunga

Europei di nuoto, Martina Grimaldi vince l'oro Prima nella 25 km di fondo, la gara più lunga
di Piero Mei
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Domenica 17 Agosto 2014, 14:30 - Ultimo aggiornamento: 18:00
Finale d’oro, meglio d’ogni lieto fine: Martina Grimaldi, poliziotta per Napoli, nata a Bologna, classe 1988, campione del mondo in carica nella gara pi lunga del fondo, la 25 chilometri, diventata anche campione d’Europa nel bacino remiero di Grunau dove i campionati continentali della specialit di sono appena conclusi e l’oro della Grimaldi ha assai contribuito a posizionare l’Italia in testa alla classifica a punti di settore. Una buona mano, nell’omologa gara maschile, l’aveva data Edoardo Stochino terzo e quindi di bronzo.

Martina c’era rimasta male al termine della 10 chilometri, che è gara olimpica e nella quale fu già la ciambella di salvataggio per il nuoto azzurro che con il suo bronzo sul Serpentine Lake di Londra conquistò la sola medaglia natatoria: l’aveva colta di sorpresa il veloce avvio della Ponselé e, nel tentativo di prendere il ritmo allegro, s’era un po’ imballata.



Nella 25 chilometri, invece, ha deciso di partire coperta «anche se subito ci hanno avvertito che stavamo andando più forte dei maschi». Di quest’ultima affermazione potrebbe essere testimone diretto il ventenne croato Milan Marin il quale è stato raggiunto dalle ragazze che pure erano partite cinque minuti dopo. E’ giustificato: s’è sentito male ed è stato accompagnato a braccia al posto di soccorso, avvoltolato nell’argento termico e con una faccia da vecchietto raggrinzito.



Ma ha deciso anche altro, Martina d’Italia: per esempio di prodursi in qualche attacco, il primo all’ottavo dei dieci giro da 2500 metri ciascuno, attacco che ha spaccato il gruppo. Martina cercava la collaborazione di Angela Maurer, tedesca, che però le succhiava le ruote, nel caso i piedi, mettendosi in scia; Martina si riservava forze per staccare quando fosse stato necessario, il che avveniva e così la poliziotta bolognese arrivava prima per distacco (6.9 secondi sull’ungherese Olasz, d’argento). Questo la metteva in condizione di sapere di aver vinto, non come era accaduto a Barcellona mondiale quando Martina conobbe il proprio oro grazie a domande d’intervista: «Oggi me ne sono accorta da sola» scherzava poi.



Anche per gli applausi e l’entusiasmo di tutto il gruppo del fondo, che aveva “prestato” come rifornitori in corso d’opera alla boa più lontana gli atleti Ferretti, Ercoli e Bolzonello tutti felici di partecipare allo staff sul campo. E che vedeva piazzata al sesto posto Ilaria Raimondi ed al settimo Alice Franco.



«Stavo bene anche nella 10 chilometri - ha detto Martina - ma la gara mi ha colto di sorpresa; questa medaglia la dedico per primo al mio responsabile delle Fiamme Oro di Napoli, Peppe D’Angelo, che va in pensione a dicembre; voleva farlo Ercoli e c’è andato vicino, ora gliela dedico io; a lui come ai miei genitori, parenti e amici» e di questi ultimi ne nomina un bel gruppetto che è difficile segnarseli tutti. E se poi le si chiedono particolari su questo lato privato del campione, Martina ti risponde sorridendo che «la mia vita è appunto mia e tale rimane». E così sia. E’ un personaggio antipersonaggio naturale.

Ma il segreto sportivo qual è? «Non c’è, o forse è solo passione». E allora perché quando non va bene la 10 chilometri che, parola sua, continua ad essere «la mia gara» anche perché è la sola olimpica, poi nella 25 va meglio? L’aveva detto dopo la 10 chilometri: «Vedrete domenica» e abbiamo visto. «Forse perché la rabbia si accumula e in 25 chilometri riesco a scaricarla tutta».



Ora c’è la premiazione: Martina ne è al centro. Sale sul gradino più alto, il tricolore va più su di tutti, suonano i Fratelli d’Italia, lei batte il tempo e canta, «l’Italia chiamò, sì!», il fiume Dhame alle spalle è più azzurro stasera.



Nel maschile invece medaglia di bronzo per l'azzurro Edoardo Stochino, giunto al traguardo alle spalle del francese Marcel Raymond e del russo Evgenii

Drattcev. Ottimo quinto posto per l'altro azzurro Mario Sanzullo, decimo Valerio Cleri.
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