«È una storia avvincente, dolce e durissima che ci fa capire chi è il Papa. Perché le sue scelte di oggi sono evidentemente il frutto della sua storia di ieri», spiega con orgoglio Piersilvio Berlusconi all’anteprima per la stampa. Per ricostruire la vita di Bergoglio, il regista Daniele Lucchetti e il produttore Pietro Valsecchi (entrambi autori del soggetto, cui ha collaborato anche Martin Salinas) sono volati in Argentina alla ricerca di testimonianze dirette di amici e collaboratori. «È stata una sfida coraggiosa: con una figura come quella del Papa il rischio è quello di farne un santino predestinato», racconta il regista. «Le prime testimonianze sono state del tutto inutili. La svolta è avvenuta quando una sua collaboratrice ha raccontato di averlo visto sorridere per la prima quando è diventato Papa. Un dettaglio che mi ha fatto capire quanto fosse stato preoccupato Bergoglio e che ha scatenato la mia curiosità di narratore». In Francesco - Il Papa della gente oltre alla cronaca si dà anche spazio alle emozioni e ai sentimenti, a cominciare dal bacio con la fidanzatina di quando era ragazzo che apre la prima puntata. La serie narra poi la sua scelta di diventare gesuita, la vocazione di missionario frustrata dai superiori e gli anni di insegnamento a Santa Fe, dove invitò il laico Jorge Luis Borges a fare lezione. Promosso superiore provinciale dei gesuiti a 36 anni, durante il regime militare nasconde nel collegio da lui diretto diversi seminaristi oppositori del regime e cerca di convincere il dittatore Videla a liberare i sacerdoti desaparecidos da una favela.
Ultima curiosità: la serie, girata contemporaneamente con il film Chiamatemi Francesco uscito un anno fa e già venduto in oltre 40 paesi, è stata acquista da parte di Netflix per l'utilizzo streaming in tutto il mondo, Europa esclusa, dove Mediaset ha un accordo con Vivendi.
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