La7, riparte Piazza Pulita. Formigli:«Dall'Isis alle elezioni, le nostre inchieste aspettando Trump. La satira? Può attendere»

Corrado Formigli alla presentazione della nuova stagione di Piazza Pulita
di Valentina Tocchi
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Mercoledì 13 Settembre 2017, 15:28 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 13:14

Si parte da un reportage esclusivo realizzato a Raqqa, la capitale siriana dello Stato islamico, per arrivare alla politica e alle polemiche di casa nostra nella nuova edizione di Piazza Pulita, talk del giovedì sera di La7 condotto da Corrado Formigli, che è stato presentato stamane dal conduttore e dal direttore di rete Andrea Salerno. 
Il programma, uno dei pochi talk politici e di approfondimento ad aver registrato un incremento degli ascolti nella scorsa stagione, ripartirà giovedì 14 settembre e apirà con il reportage da Raqqa che Corrado Formigli stesso ha girato durante l'estate in Siria, visitando le strade distrutte della città, sotto le cui macerie giace un numero imprecisato di morti,  e le prigioni dove sono detenuti i jihadisti ma anche i bambini ex terroristi dello Stato islamico e le mogli dei combattenti con i figli in fasce. 

 



«Nelle strade della città si respira un odore di morte che non riesco a togliersi di dosso neppure ora» ha raccontato Formigli, che è al suo sesto viaggio in zone di guerra. «Ma la cosa più inquietante è che nessuno sa cosa ne sarò di questi prigionieri di guerra, e neppure è possibile fare un conteggio delle vittime che sono state fatte per annientare l'Isis. La disinformazione è totale» ha sottolineato il giornalista, che nella prima puntata avrà in studio come ospiti anche Luigi di Maio e Giancarlo Cancelleri. 

«Vorrei far capire come molti discorsi sono collegati. Quando parliamo dei migranti che arrivano a casa nostra non possiamo non considerare gli scenari da cui arrivano o le sorti cui vanno incontro quando viene loro impedito di partire» ha proseguito Formigli. «Quanto agli ospiti che mi piacerebbe avere il vero sogno impossibile è Donald Trump, mentre sarei felice di avere in studio Marine Le Pen». 

Guerre, migranti, lotte al terrorismo si affiancheranno poi al racconto della realtà italiana. «Nella prima puntata affronteremo anche il tema dei vaccini, di cui ci siamo già occupati in passato,  mentre non è escluso che, se l'anno scorso avevamo il “Renzometro”, per valutare l'attendibilità delle promesse e delle dichiarazioni dell'ex premier, quest'anno avremo qualche altra diavoleria che ci dia il grado di affidabilità dei candidati» ha scherzato il giornalista, che ha però escluso, per il momento, uno spazio dedicato alla satira. 

«Dopo l'esperienza dello scorso anno con il TgPorco di Sabina Guzzanti quest'anno ho pensato di prediligere un programma prettamente giornalistico, che mi somiglia di più. Non escludo però che, una volta entrati nel vivo della campagna elettorale, quando i candidati prenderanno forma e lo scontro si farà più netto cambieremo idea». 
Una prospettiva che non dovrebbe aver problemi ad incassare il placet del direttore Salerno, che ha iniziato il mandato riuscendo nell'ardua impresa di portare nella scuderia di rete Diego Bianchi, in arte Zoro, e Corrado Guzzanti. 

 

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