Peppe Barra dal vivo, il 19 luglio a Villa Pamphilj la musica poliedrica dell'artista napoletano

Peppe Barra dal vivo, il 19 luglio a Villa Pamphilj la musica poliedrica dell'artista napoletano
di Enrico Gregori
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Giovedì 17 Luglio 2014, 10:06 - Ultimo aggiornamento: 19 Luglio, 21:34


Si pu nascere a dieci metri da Fontana di Trevi ed essere uno dei pi significativi artisti della cultura napoletana? Potrebbe essere difficile ammetterlo, ma se il neonato venuto lì alla luce il 24 luglio del 1944 è Peppe Barra, i discorsi sono chiusi. Ovvio che l'artista nacque lì per puro caso, dopo pochi giorni era già a Procida dove crebbe e poi iniziò la sua carriera. Una carriera poliedrica, multiforme, ricca di esperienze che dopodomani sera, 19 luglio, Barra avrà modo di mettere in mostra nello splendido palcoscenico naturale di Villa Pamphilj.


Tra l'altro, limitare l'arte di Peppe Barra alla tradizione napoletana (che già sarebbe tanto), non è esatto perché la sua natura e il suo talento sono permeati di una fortissima vena etnica che deriva anche da altre culture. La sua musica, per esempio, "racconta" di un enorme Sud, un Sud del mondo intero di cui quello napoletano è solo una parte.

Ma proprio la sua Napoli, probabilmente, lo fece conoscere al grande pubblico quando, agli inizi degli anni '70, fondò La Nuova Compagnia di Canto Popolare. Erano tempi in cui nei teatri e nei grandi raduni andavano forte i rockers da una parte e i "nuovi" cantautori dall'altra. Per cui, quando si affacciarono alla ribalta questi travolgenti "pulcinella", furono visti come dei coraggiosi musicisti destinati, però, a raccogliere solo le briciole del banchetto musicale dell'epoca. Ipotesi sconvolta e travolta dai fatti, perché Barra e i suoi compagni, come si dice in gergo moderno, "spaccavano" e costringevano il pubblico a muoversi, a ballare, a saltare con le loro canzoni patrimonio della tradizione partenopea, ma non solo.

Furono talmente trascinanti da essere emblema di un movimento musicale napoletano che, forse proprio grazie a loro, destò l'interesse di tutta l'Italia e buona parte dell'Europa. Tony Esposito, Alan e Jenny Sorrenti, Napoli Centrale, Tullio De Piscopo, sono soltanto alcuni dei nomi che si imposero all'attenzione generale. Ma La Nuova Compagnia abbinava alla musica il teatro, la letteratura. E sul palco davano il massimo, valanghe di "bis" ai quali si sottoponevano senza risparmiarsi. Era un gruppo molto ben assortito, soprattutto per le diverse attitudini dei componenti. Ed era evidente come Peppe Barra fosse l'artista con una vocazione particolare per il teatro.

Del resto, terminata l'esperienza della "NCCP", Peppe, sia da solo che con la madre Concetta, ha realizzato progetti di grandissimo livello.
Stimatissimo dai colleghi, Fabrizio De André gli chiede l’adattamento e l’interpretazione in napoletano del suo brano Bocca di rosa che verrà poi inserito nell’LP Canti Randagi. Nel 1999, dopo la scomparsa del cantautore, Genova organizza il suo Tributo a De André, e la famiglia De André vuole la presenza di Peppe Barra nella serata.

Una carriera lunga, quella di Peppe. Ma che certamente il talento dell'artista sapranno rendere ancora ricca di eventi e progetti. Intanto, dopodomani, sarà lì, a Villa Pamphilj a regalare qualche gioiello della sua collezione. Un appuntamento tra musica e recitazione per chi ama lo spettacolo a tutto tondo.