Merito degli autori, o del caso, ma la prima serata di Sanremo 2022 diventa una madeleine proustiana per chi ricorda l'antica sfida tra Gianni Morandi, oggi 77 anni, e Massimo Ranieri (70). «Ma io tifo per Massimo», dice Morandi in prima fila all'Ariston per godersi la prova dell'amico-eterno rivale: «Sul palco di un teatro inutile confrontarsi con lui». L'eterno ragazzo di Monghidoro e l'eterno scugnizzo del Pallonetto di Santa Lucia sono le facce più belle del pianeta canzonetta, favole di riscatto sociale e resistenza, di un successo venuto dal basso e durato una vita, tra discese ardite e risalite.
Ranieri e Morandi: giusto che vincano i giovani
«Negli anni '60 eravamo i Coppi e Bartali della canzone, non userei i paragoni con Beatles e Rolling Stones perché loro erano tutta un'altra musica», ricorda l'eterno scugnizzo che amava Roberto Murolo e Sergio Bruni e si commuove quando il collega, dopo la sua esibizione, gli fa i complimenti: «Lettera di là dal mare è una grande melodia all'italiana con un testo che parla del dramma dell'emigrazione, che noi italiani conosciamo bene».
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PRESENTATORI
L'eterno ragazzo che amava i Beatles e i Rolling Stones è pronto per la pugna: «Io al Festival ho fatto di tutto: ho partecipato 7 volte con questa, l'ho vinto nel 1987 con Si può dare di più tra Tozzi e Ruggeri, l'ho perso, sono arrivato secondo e terzo, ho fatto l'ospite, l'ho presentato nel 2011 e 2012, chiamando Ranieri naturalmente tra gli ospiti per duettare con lui.
I VINILI
«Era una rivalità bella la nostra, com'è diventato bello il nostro rapporto», rilancia il napoletano. «All'epoca le ragazzine si strappavano i capelli per noi, oggi al massimo le nonne, che poi sono nostre coetanee», rilancia l'uomo che va ancora a cento all'ora: «Per questo dico che ora è tempo che vincano i giovani, o Ranieri». E lui: «Meglio i giovani, è più giusto». Per l'amarcord anni '60 Morandi si è attrezzato: la sua canzone attinge a piene mani al sound di quegli anni ed esce anche come 45 giri in vinile, sul lato B L'allegria.
«Ci volevano Jovanotti, Mousse T. e Rick Rubin per riportarmi al microsolco: persino la parola non sentivo più da un secolo», commenta lui. «Quasi quasi ci penso pure io al 45 giri, un tempo le nostre carriere erano sintonizzate: io ogni volta che entravo in studio di registrazione per incidere un brano mi chiedevo che cosa stesse facendo lui. Al Delle Vittorie, però, Canzonissima non regalava solo la sfida, ma anche dei magnifici pomeriggi spesi a giocare a scopa». In quel fatidico 1972 a Canzonissima Iva Zanicchi si piazzò terza con Mi ha stregato il viso tuo. Domani sarà in gara anche lei, con Voglio amarti.