Il Festival Conti ha l'ambizione di andare col pilota automatico, distribuendo ospiti e canzoni a go go. «La pubblicità ci ha chiesto di non chiudere prima della mezzanotte e venti» giustifica il capitan conduttore. E così, per allungare il brodo, ha inzeppato il suo Festival di visitatori a vario titolo. Ne spuntano di nuovi in continuazione. Così ieri, durante la presentazione ufficiale all'Ariston, col presentatore fra le sue damigelle, la mora (Arisa), la bionda (Emma) e la bella (Rocìo), sono saltati fuori, oltre a quelli già annunciati, i Pilobulos, il musical Romeo e Giulietta, Rocco Tanica che farà una rassegna stampa a fine serata, la Pfm con la banda dell'esercito, Enrico Ruggeri che renderà omaggio a Gaber, Iannacci e Faletti, una famiglia di Catanzaro che detiene il record di figli (sono 16), Ferrero, appunto. Ci saranno poi i ricordi dovuti a Pino Daniele e Mango, eccetera eccetera.
I BRANI
In mezzo, è il caso di non dimenticarlo, ci sono le canzoni che ieri hanno fatto il debutto ufficiale all'Ariston con le prove aperte alla stampa. Conferma sostanziale che la linea musicale non vola, gioca su immediatezza, semplicità ma anche scontatezza. Tanti i brani che rimasticano il già sentito. Molte le ambizioni di andare a segno con facilità. Si parla tanto del Volo, i tre ragazzi cavalcano un pezzo (Grande amore) che fa pensare alle cose peggiori del Pavarotti & friends, un crossover che non va per il sottile puntando al bersaglio grosso. Le cose migliori sono Sola, il bel blues di Nina Zilli, che in prova ha canto benissimo, Fatti avanti amore di Nek, uno dei pochi brani veloci che scivola via piacevolmente anche se il testo anatomico non è granché, Un attimo importante di Alex Britti, che ha un impianto meno tradizionale ma aggancia un ritornello indovinato. La sofisticata, Io sono una finestra, di Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi ha il gusto di una jazz ballad, ma l'emozione ha tradito il test di Mauro che non ha trovato l'intonazione. Quanto ai giovani, la migliore è Chiara, voce piena, duttile, un pezzo costruito bene. Gli altri (da Dear Jack a Annalisa, a Nesli che vascorosseggia, a Lorenzo Fragola) sanno cantare ma sono privi di espressione, non danno peso alle parole e, se poi le parole sono banali, la frittata è fatta, non basta un riff facile facile. Quanto ai veterani, la gran voce di Lara Fabian meriterebbe di meglio come canzone, Masini, ha un pezzo non raffinato ma solido, mentre Malika Ayane non trova il centro gravitazionale del suo brano. Infine Vita d'inferno di Biggio e Mandelli, fa il verso a Cochi e Renato, è velleitaria ma simpatica (Biggio ha qualche problema di intonazione) col gran merito di sfuggire al tema dominante dei sentimenti provando a raccontare uno stato d'animo nazionale.
Stasera vanno in scena i primi dieci big: nell'ordine Chiara, Grignani, Britti, Malika Ayane, Dear Jack, Lara Fabian, Nek, Di Michele-Coruzzi, Annalisa, Nesli. Ma il centro della serata è la reunion storico sentimentale fra Albano e Romina, pronti a un medley nostalgico: «Sarà il trionfo della pace tra noi» dice lui. Lei non commenta.