Peter ha ringraziato pubblicamente i medici che hanno curato la consorte, per aver salvato «la vita della donna che amo», e ha incoraggiato i malati di cancro a resistere: «Restate concentrati, credete in voi stessi», ha detto, aggiungendo «non permettete a nessuno di dire che non c’è più niente da fare, non credete mai che sia tutto finito».
LA TERAPIA Meabh è riuscita a salvarsi grazie ad una terapia nuova, la CAR T-cell: un trattamento sperimentale che rientra nelle immunoterapie. «Grazie alle tecniche di manipolazione del Dna, quindi attraverso la terapia genica - si legge sul sito web della Fondazione Veronesi - è possibile veicolare frammenti di Dna all’interno dei linfociti, in modo da insegnare loro a riconoscere il tumore».
In questo tipo di terapia, si prelevano le cellule del malato modificandole per stimolare e aumentare la risposta del sistema immunitario: in altre parole, questa cura interviene per potenziare la risposta immunitaria poiché il cancro, solitamente, indebolisce il sistema stesso.
IL LINFOMA DI HODGKIN Questa cura si è dimostrata decisamente efficace contro il linfoma di Hodgkin, un tumore maligno del sistema linfatico che si sviluppa proprio nel sistema immunitario. Un tipo di cancro piuttosto raro (0,5% dei casi diagnosticati, secondo l’AIRC), per cui la chirurgia è poco utilizzata, a vantaggio di altri trattamenti, soprattutto la radioterapia e la chemioterapia.
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