Dal rock di Bungaro alla Luna di Noemi, i concerti della settimana a Roma

Bungaro
di Fabrizio Zampa
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Lunedì 28 Maggio 2018, 16:01 - Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 13:20

LUNEDI’ 28 MAGGIO
 
 
Cantautori/Bungaro, 25 anni di carriera al Parco

E' una vita che Tony Bungaro, ovvero Antonio Calò, pugliese di Brindisi, annata 1964, cantautore e chitarrista, scrive canzoni per sé e per tanti altri artisti. Qualche nome? Da Mia Martini (Senza confini) a Fiorella Mannoia (Io non ho paura), Ornella Vanoni (Io con te), Malika Ayane (Lentissimo), Giusy Ferreri (Il mare immenso), Youssou N’Dour (Guardastelle), e poi Antonella Ruggiero, Anna Tatangelo, Nicky Nicolai, Grazia Di Michele, Massimo Ranieri, Gianni Morandi, Daniela Mercury, Ian Anderson, Ivan Lins, Marco Mengoni, Emma Marrone, Chiara Civello, Deborah Iurato, Valerio Scanu e via di questo passo.

Adesso Bungaro festeggia i suoi 25 anni di carriera con Maredentro, un progetto e un album (esce proprio oggi) che raccoglie quindici dei suoi brani più significativi. Bungaro è una mosca rara nel mondo della canzone d’autore: nel 2011, in un disco che si chiamava Arte e gli era costato due anni di lavoro fra Roma, Rio de Janeiro e New York, aveva riscoperto i sapori dell’artigianato, dei suoni acustici di una grande orchestra e dei singoli solisti. «Un giorno mia figlia mi disse: papà, sai che secondo me il poeta è un tuffo al rallentatore? Aveva nove anni, era un’idea illuminante e fu da quel momento che nacque l’idea di Maredentro. Dopo tre anni  sono riuscito a mettere nel disco ogni istante di quel tuffo di cui parlava mia figlia», racconta Tony, che è uno che fa le cose con calma, e molto probabilmente è per questo gli vengono così bene. Con lui suonano Gabriela Ungureanu (violoncello), Armand Priftuli (viola e violino), Antonio de Luise (contrabbasso), Marco Pacassoni (vibrafono, percussioni e batteria) e Antonio Fresa (pianoforte).
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
 

 

Cantautori/Per chi suona all’Arciliuto

Il lunedì c’è Per chi suona la campana, appuntamento con cantautori di tutta Italia come ai tempi del vecchio Folkstudio, e stasera si conclude il ciclo della stagione con una jam session di amici e cantautori in una sorta di open mike per la musica d'autore.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21
 
 
MARTEDI’ 29 MAGGIO
 
 
Cantautrici/Rossana Camera al Teatro India

Rossana Camera è una cantautrice di Reggio Calabria che vive a Roma e che nei suoi brani è molto attenta a una iperanalisi della società. E’ legata alla sua terra e nelle canzoni che scrive e interpreta usa il dialetto calabrese, abitudine che le fa avere, sostiene, l’intensità espressiva delle sue origini.
Teatro India, Lungotevere Vittorio Gassman 1, ore 19.30
 
 
MERCOLEDI’ 30 MAGGIO
 
 
Canzone d’autore/Noemi al Parco con La Luna

La trentacinquenne vocalist e cantautrice romana Veronica Scopelliti, cioè Noemi, è una che appena si mette a cantare cancella ogni impressione negativa che ti sia venuta perché è brava sul serio: riesce a muoversi fra rock, pop, sapori blues e canzoni d’autore, l’ha dimostrato in tante diverse occasioni e lo conferma anche nel suo ultimo album, La luna, tredici brani usciti dopo il quinto festival di Sanremo che ha affrontato e che stasera presenta dal vivo. Diviso in due zone, una analogico e una elettronica, offre un equilibrio giusto, anche se non sempre folgorante, fra le sue due anime, quella legata a sonorità più tradizionali e quella che, come si usa dire, guarda verso il futuro.
Partita nel 2009 da X Factor, da allora ha fatto di tutto: ha vinto tanti premi (da un Telegatto a cinque Wind Music Awards), ha fatto tour in Italia e in Europa, ha alle spalle tanti successi e detiene un record da Guinness dei primati: il 21 giugno 2017, giorno della Festa della musica, ha conquistato il premio per il maggior numero di concerti eseguiti in 12 ore, cioè nove live in nove località diverse, in ognuno dei quali ha offerto quindici minuti di medley senza pause. Sì, ci sa fare, e per il titolo di questo album spiega di essersi ispirata al brano Dillo alla luna di Vasco Rossi, cioè alla sua voglia di parlare alla luna in cerca di fortuna. Fra i brani analogici vi segnaliamo L'attrazione, Sei la mia vita e La luna storta, fra quelli più elettronici ci sono Autunno, I miei rimedi, Oggi non esisto per nessuno, Porcellana. Ma è nell’insieme che il disco mostra una Noemi brava, che chiude l’album con una bella rilettura di Domani di Lucio Dalla.
Parco della Musica, Sala Santa Cecilia, ore 21
 
 
Rock/Dal Kentucky il punk dei June of 44

E' una bella storia: il giugno del lontano 1944 fu il mese che vide concludersi il rapporto a tre fra gli scrittori Henry Miller (che allora finì il suo Tropico del Canro) e Anaïs Nin (di origini cubane, dopo un lungo scambio di lettere erotiche con Miller aveva abortito un probabile figlio avuto da lui, e insieme al marito Hugh Guiler aveva mantenuto Miller e la moglie a lungo). Per gli strani scherzi del rock, nel nostro caso del post hardcore, quel June of 44 è stato scelto come nome da una band di Louisville, nel Kentucky, che è una delle formazioni più interessanti nella storia del recente post rock. I chitarristi e vocalist Jeff Mueller e Sean Meadows, il contrabbassista, tastierista e trombettista Fred Erskine e il batterista Doug Scharin hanno fondato molto tempo fa un collettivo che si muoveva fra grunge, rock, hardcore e jazz e che pur avendo inciso il suo ultimo album, Anahata, nel 1999, è ancora apprezzatissimo al punto che continua, come ha sempre fatto, a dare concerti nel mondo, Australia compresa. I June of 44 sbarcano stasera al club romano, e il loro live è aperto da Joe Goldring, chitarrista di San Francisco, California, e dai romani Black Hamada, band di post hardcore il cui nome rievoca il deserto di pietre nere di Tademayt, Algeria.
Evol Club, via dei Lucani 22, ore 21
 
 
Jazz/Raccontando Duke Ellington

Dagli anni d’oro della storia del jazz a quel 1974 in cui morì a New York a 75 anni di età: è il periodo in cui si svolge la lunga storia di Duke Ellington, compositore e musicista che scrisse insieme a mille altre storiche partiture quel It don't mean a thing (if it ain’t got that swing) che è diventato uno slogan del jazz e il cui testo dice «non significa niente se non ha dentro lo swing». Noi ne abbiamo tanti bei ricordi, soprattutto quello di una domenica di quasi mezzo secolo fa: nel luglio del 1970 il grande Duke diede a  Roma, a mezzogiorno, un indimenticabile concerto con la sua orchestra al Piper Club, il covo dei rocchettari di allora. E a raccontare in musica la splendida avventura del Duca pensano stasera tre musicisti, il sopransassofonista Francesco Consaga, il vocalist Luca Consalvi e il contrabbassista Mario Saccucci, con un happening musicale e narrativo in cui insoliti aneddoti si alternano a capolavori del grande maestro ovviamente tutti riarrangiati per trio.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21,
 
 
GIOVEDI’ 31 MAGGIO
 

Rock/Il Balletto di Bronzo torna dopo tre anni

Tre anni sono solo un battito di ciglia per una rockband che fece i suoi primi passi a Napoli alla fine degli anni Sessanta e che oggi, sia pure dopo mille avventure e cambiamenti, è ancora on the road a macinare quello che una volta veniva etichettato come beat e che poi è diventato rock. Il Balletto di Bronzo è stato uno dei primi gruppi di progressive rock italiani: attivo dall’inizio del 1970 al settembre del 1973, ha lasciato un’impronta indelebile con il raffinato concept album YS, ancora ricercato e collezionato nel mondo e considerato dalla critica come un piccolo capolavoro.
Nato da un anomalo mix di personaggi della musica, dal dj Raffaele Cascone al vocalist Marco Cecioni o al chitarrista Lino Ajello, che frequentavano le stesse cantine partenopee, il Balletto ha una storia che tutto sommato è quella di gran parte del nostro rock. Ha assunto la sua prima identità nel 1969, due anni dopo è arrivato il vocalist e tastierista Gianni Leone, che poi si è trasferito per diversi anni negli Stati Uniti, altri musicisti si sono alternati, Leone è ritornato nel 1995 e altrettanto hanno fatto Ajello (ha suonato a lungo a Stoccolma insieme a Marco Cecioni) finché nel 2016 i tre hanno pubblicato un album, Cuma 2016 D.C., inciso a quarant’anni di distanza dai precedenti dischi. Reduce da una lunga e complessa avventura, oggi il Balletto di Bronzo è un trio formato da Gianni Leone, front-man e leader, da Ivano Salvatori al basso e da Riccardo Spilli alla batteria. Da ascoltare per capire se ancora oggi è davvero una formazione che fa scintille.
L’Asino che Vola, via Antonio Coppi 12D, ore 22
 
 
Musica/Facchinetti & Fogli, una lunga carriera

Sono amici da qualcosa come mezzo secolo, hanno fatto parte dei Pooh per gran parte della vita e oggi raccontano in musica le loro storie e le loro carriere in uno special televisivo che viene registrato dal vivo in due appuntamenti, il primo dei quali stasera: ecco il live di Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, in origine fissato lo scorso aprile al Palalottomatica e poi rinviato, e i cui biglietti già acquistati saranno validi appunto oggi. E’ un appuntamento d’obbligo per gli appassionati dei Pooh, che oltre ad ascoltare brani che fanno parte della memoria di un numerosissimo pubblico, potranno scoprire dettagli della lunga avventura del gruppo e avranno anche qualche sorpresa.
Parco della Musica, Sala Sinopoli, ore 21
 
 
Vitala Festival/Into The Wild World

Il Vitala Festival va avanti e stasera fruga nei territorii selvaggi dell’anima e della natura con Into The Wild World, uno spettacolo multimediale scritto e diretto da Riccardo Mei: un viaggio teatrale, letterario, cinematografico e musicale ispirato all’omonimo film di Sean Penn. Mei (voce, ukulele, flauto, chitarra), con il chitarrista Maurizio Loffredo, la pianista Nunzia Carrozza, il batterista Ivo Parlati, le videoproiezioni di Sergio Vecia, Chiara Cetorelli e Massimiliano Sbrolla e le foto di Barbara Dall’Angelo, interpreta le canzoni scritte per il film da Eddie Vedder e brani di Cat Stevens e dei Pearl Jam.
Teatro San Genesio, via Podgora 1, ore 21
 
 
Jazz/Un omaggio a John Coltrane

Il sassofonista Sebastiano Ragusa rende omaggio a John Coltrane seguendo un pensiero del grande collega scomparso nel 1967: «Il mio compito di musicista – diceva John - è trasformare gli schemi tradizionali del jazz, rinnovarli e soprattutto migliorarli. In questo senso la musica può essere un mezzo capace di cambiare le idee della gente». Così cerca di fare Ragusa, in trio con Vincenzo Florio al contrabbasso e Emanuele Zappia alla batteria. «Fare un tributo a Coltrane vuol dire riassumere e raccontare il suo percorso artistico e evolutivo, le sue composizioni, i suoi capolavori, ed è un lavoro senza fine: ci sono sempre suoni nuovi da immaginare, nuovi sentimenti da sperimentare e la necessità di purificare sempre più questi sentimenti e questi suoni, per arrivare allo stato puro di ciò che abbiamo scoperto».
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
Canzoni/Le chansons con Raquel Silva

La vocalist e chitarrista Raquel Silva Joly, appassionata della canzone francese, in quartetto con Claudio Ginobi alla fisarmonica, David Medina al basso e Giuseppe Arnetta alla batteria, ripropone una selezione delle più belle canzoni francesi rese celebri fra gli anni ’40 e gli anni ’70 da star come Edith Piaf, Juliette Greco, Françoise Hardy, Dalida, Sacha Distel. «Lasciarsi rapire da questi capolavori come ne sono stati rapiti i musicisti che aderiscono al progetto – dice Raquel - vuol dire innamorarsene e perdersi».
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 21.30
 
 
VENERDI’ 1 GIUGNO

Musica/All’Afrofest artisti da 7 paesi

C’è un bel pezzo della West Africa e dei paesi subsahariani, ma anche un pizzico di Brasile, nell’edizione 2018 dell’Afro Fest, quarta della serie, che per tre giorni, da oggi a domenica, si svolgerà negli spazi della Riserva Naturale Decima Malafede (zona Pontina, poco distante da Spinaceto) gestita e messa a disposizione dalla Cooperativa Agricoltura Nuova, che fa agricoltura biologica e sostenibile. E’ un incontro fatto di musica, arte, tradizioni popolari, ritmi, danze, incontri, seminari, mercatini e altre iniziative il cui obiettivo, in una rassegna ecosostenibile, è muoversi fra le varie rtendenze che arrivano da Mali, Guinea, Burkina Faso, Gambia, Costa D’Avorio, Senegal e Brasile.
Il cast è ampio e per tutti i gusti, ideale per chi ama la musica che viene dal continente nero, e comprende una ventina tra artisti e formazioni, dal senegalese Doudou Ndiaye Rose Thioune (che viene da Bahia, dove vive, con il figlio Pepe e il fratello Amy ed è un musicista capace di legare le percussioni sabar con i ritmi del Brasile nero) a Kadi Kouibaly (griot del Burkina Faso, musicista e voce del gruppo Parissi), da Alieu Saho (19 anni, griot del Gambia e virtuoso della kora, l’arpa dell'etnia Mandinka) a Oumar Kone (musicista del Mali e solista a Bamako). E ancora, dalla Guinea arrivano Sory Diabate (è un autentico virtuoso del balafon, la marimba della West Africa: una specie di Lionel Hampton dello strumento), la danzatrice Fadima Konate (figlia di Famoudou Konate, il re dei tamburi djembe) e i fratelli Sourakhata Diouabate (griot dell’etnia Malinke, suona i tamburi bassi) e Lancei Dioubate (altro maestro del djembe), mentre dal Mali viene Awa Kouyaté, prima ballerina del Balletto Nazionale.
L’ingresso alla rassegna, che propone diversi altri musicisti e artisti, è gratuito e la Riserva offre ampi spazi al pubblico sia italiano che europeo, anche a chi vorrà dormire sotto una tenda o nei camper forniti dalla cooperativa. Esperienza da non perdere, visti gli ottimi risultati delle passate edizioni.
Riserva Naturale Decima Malafede, via Valle di Perna, oggi, domani e domenica, dal mattino a notte

 
Musica latina/Apre Fiesta con Gente de Zona

I rappresentanti più famosi del cubaton, il reggaeton cubano che mescola rap e ritmi latini, hip hop e sapori dell’isola caraibica, sono Gente de Zona, band fondata da Alexander Delgado e Jacob Forever e che accanto a Delgado oggi vede Randy Malcom Martinez, annata 1983, da Guanabacoa. Nata nel 2000 nel cuore di Alamar, il quartiere dell’Havana più appassionato di hip hop, la formazione ha girato il mondo, ha vinto tre Grammy, ha inciso album vendutissimi ed è stato il primo vero fenomeno pop di Cuba. Stasera Gente de Zona (in italiano: gente del quartiere) sono i protagonisti della serata di anteprima di Fiesta 2018, la rassegna internazionale di musica e cultura latinoamericana che ci accompagna da anni e anni.
La band ha fatto concerti dappertutto, dai Caraibi al Perù, dagli Stati Uniti al Canada nonché in una ventina di paesi europei, ha alle spalle quattro album e sull’onda del successo dell’ultimo album Visualizate, che ha milioni di visualizzazioni su Youtube e su altri network) arriva con un nuovo show che ha già avuto successo dappertutto. Delgado, annata 1970, canta da sempre, ha collaborato con molte delle più conosciute star cubane e nei concerti (è già venuto in Italia sia con Gente De Zona, sia da solo, sia con altre formazioni) sfodera un repertorio ricco di hit di fronte al quale il pubblico balla senza sosta per ore e ore. E’ un artista internazionale e i suoi set, pieni di energia, sono molto divertenti.
Fiesta, Parco Rosati, via delle Tre Fontane 24, ore 22
 
 
Jazz/Il nuovo fuoco di Stefania Patanè

New Focus è il nuovo progetto della vocalist Stefania Patanè, nel quale la musicista e compositrice  di origine catanese racconta se stessa e la sua Sicilia attraverso le varie influenze del suo percorso artistico. Con Seby Burgio al piano e alle tastiere e Francesco De Rubeis alla batteria e alle percussioni, propone brani nei quali i ritmi e le melodie del Mediterraneo si mescolano a groove e armonie afroamericane e al jazz contemporaneo, in un mix di lingue (siciliano, italiano e inglese) che la voce della cantautrice, usata quasi come se fosse uno strumento, alterna e impasta.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 21.30
 
 
Jazz/Swing con la Big Band di Emanuele Urso

L’appuntamento del venerdì è con il clarinettista e batterista Emanuele Urso, che stasera arriva insieme alla sua numerosa Big Band, con tre trombe (Giuseppe De Simoni, Daniele Martinelli e Alessandro Fumarola), due tromboni (Nicola Fumarola e Alessandro Cicchirillo), cinque sassofoni (Marco Pace, Emiliano Mazzenga, Vittorio Cuculo, Stefano Di Grigoli e Lucia Cardone), Adriano Urso al pianoforte, Francesco Guarino alla chitarra, Giuseppe Civiletti al contrabbasso, Francesco Bonofiglio alla batteria e la vocalist Clara Simonoviez. Il repertorio della formazione è quello del jazz della Swing Era americana, più precisamente del periodo 1935-1945, del quale Emanuele è uno dei maggiori cultori e rappresentanti in Europa, al punto che è conosciuto anche all'estero come «il re dello swing». E oggi sono di scena gli arrangiamenti originali della Fletcher Henderson Orchestra
Cotton Club, da oggi a Village Celimontana, via Bellinzona 2, ore 22
 
 
World music/Indaco Project all’Arciliuto

Gli Indaco sono un pezzo di storia della world music made in Italy, una band che fino al 2007 ha riproposto e riarrangiato la musica etnica di gran parte del mare nostrum: fondata da Mario Pio Mancini e da Rodolfo Maltese nel 1992, oggi ne sopravvive una nuova formazione: si chiama Indaco Project e fa ancora risuonare i tanti colori del Mediterraneo, continuando a scrivere la storia del gruppo grazie all’energia di Mario Pio Mancini e alla nuova linfa portata dalla cantautrice e arpista Valeria Villeggia, dal percussionista Domenico Amicozzi e dal contrabbassista Bruno Zoia.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21
 
 
SABATO 2 GIUGNO
 
 
Musica/Torna in due serate il Retape Festival

Arriva l’appuntamento estivo di Retape, il festival dedicato alla scena musicale romana, che torna nel quatro del Roma Summer Fest: due giorni di rock nella Cavea per ascoltare le migliori realtà musicali romane, giovani band e ospiti storici, nuove star e artisti di successo che si sono presentati in diverse rassegne (anche in altre location) e non solo negli appuntamenti di Retape. Sono due spettacoli pieni di nomi, che sarà un piacere riascoltare con tutte le loro novità.
Stasera sono in palcoscenico Luca D’Aversa, Mirkoeilcane, Leo Pari, Rho, Filippo Gatti, Germanò, Il Grido, Amir, Assalti Frontali, Cor Veleno, Garçon Fatal e Bombay, mentre domani sera sarà la volta di Artù, Lillo e I Vagabondi, Los3Saltos, Ardecore, The Niro, l’Orchestraccia, Piotta, Bamboo, Giuda e Mésa. Come dire un bel panorama di figure storiche e nuove della musica made in Rome, un’occasione ideale, soprattutto se non seguite da vicino le tante avventire dei musicisti della capitale, per avere un quadro aggiornato (e anche piacevole da ascoltare dal vivo) delle novità.
Parco della Musica, Cavea, stasera e domani, dalle ore 19
 
 
Cumbia/Rolando Bruno, da Baires al Monk

Già batterista della band argentino-peruviana di garage rock Los Peyotes, il vocalist e chitarrista Rolando Bruno è una star della cumbia, ritmo colombiano che lui mescola con rock, psichedelia, tropicalismo e altri ingredienti. A prima vista Bruno sembra inoffensivo, ma dal vivo ha parecchia energia e la sua cumbia in pochi minuti diventa coivolgente. Ha girato tanti diversi paesi e i suoi live sono un mix di tanti ritmi.
Monk Club, via Giuseppe Mirri 35, ore 22
 
 
Jazz/Lino Patruno & His Blue Four

La formazione del Blue Four è un omaggio del chitarrista e bandleader Lino Patruno alla musica del violinista Joe Venuti e del chitarrista Eddie Lang. che per primi negli anni ’20 inserirono nel jazz il violino e la chitarra e fecero poi parte delle orchestre di Jean Goldkette e di Paul Whiteman a fianco di Bix Beiderbecke, Frank Trumbauer, Tommy e Jimmy Dorsey, Adrian Rollini e altri storici jazzisti. Con Patruno ci sono il vocalist Clive Riche, il cornettista Gianluca Galvano, il violinista Mauro Carpi e il sassofonista Giancarlo Colangelo.
Cotton Club, Village Celimontana, via della Navicella 2, ore 22
 
 
Blues/Tante cover con DaSupaBand

Una notte di blues in tutte le sue declinazioni con DaSupaBand, gruppo che riunisce musicisti di diversa estrazione che spaziano fra blues, rhythm & blues, soul e black music. Sono la vocalist Daniela Di Censi, Emiliano Guidi al piano e all’Hammond, il chitarrista Paolo Strina, il bassista David Pintaldi e il batterista Claudio Davani.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
DOMENICA 3 GIUGNO
 

Rock/Gli Anekdoten, progressive svedese alla Stazione

A dieci anni esatti dal loro precedente live romano tormano a Roma per lo Scandinavian Prog Fest gli svedesi Anekdoten, leggendaria band del progressive rock della penisola scandinava on the road fin dal 1991. Considerati una delle band leader del settore, fanno una musica intensa e oscura ma dinamica, che piace anche agli appassionati di metal, goth e post rock, e viene loro riconosciuto il merito di aver riportato in scena il mellotron, strumento usato negli anni ’60 e ‘70. Per chi non lo sa, è una tastiera che riproduce i suoni di tanti strumenti o anche delle voci umane “leggendo” tanti nastri preregistrati: praticamente è il nonno degli attuali sampler.
Gli Anekdoten sono il vocalist e chitarrista Nicklas Barker, il bassista e vocalist Jan Erik Liljeström, la violoncellista e tastierista Anna Sofi Dahlberg e il batterista Peter Nordins, presenti dalla fondazione, e il chitarrista inglese Marty Willson-Piper, a lungo con la band australiana The Church, che suona nei live della fornazione svedese da diversi anni. Il loro ultimo album, di tre anni fa, è All The Ghosts Are Gone, tutti i fantasmi sono andati. Band interessante e storica. Apre il gruppo dei Gordon Legacy.
Stazione Birra, via Placanica 172, ore 21
 
 
Hip hop/Rkomi in concerto all’Ex Dogana

Il rapper Rkomi, all’anagrafe Mirko Martorana (24 anni, da Calvairate, periferia di Milano, parte del Municipio 4 da cui deriva il suo celebre motto Zona 4 Gang), è in concerto con i suoi successi e i brani del suo nuovo album Io in terra, disco che dà il nome all’attuale tour. Già allievo in una scuola alberghiera, più avanti barista, cameriere e lavapiatti, il rapper è uno del protagonisti dell'hip hop made in Italy e arriva per partecipare al Ginnika Festival con uno show nel quale propone dal vivo tutti i brani del cd, che ha conquistato ogni classifica sia delle vendite fisiche sia del mercato digitale.
Ex Dogana, via dello Scalo San Lorenzo 10, ore 22
 
 
Jazz/Acoustic Swing Trio al Cotton

Il violinista Mauro Carpi, il chitarrista Michele Ariodante e il contrabbassista Giorgio Rosciglione: ecco l’Acoustic Swing Trio, nato nel 2002 per rendere omaggio all'indimenticabile arte di Joe Venuti e Stephane Grappelli, due grandi musicisti che hanno dato l’anima swing al violino. In repertorio standard di celebri compositori come George Gershwin, Cole Porter e Duke Ellington, ma anche riletture degli storici duetti fra Land e Venuti.
Cotton Club, Village Celimontana, via della Navicella 2, ore 22

 

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